Firenze, 29 gennaio 2025 – Sottopassi allagati, strade invase dall’acqua, scuole a fare i conti con infiltrazioni: la bomba d’acqua che ieri mattina si è abbattuta su Firenze ha creato molti danni e disagi. Ma perché il capoluogo toscano non risultava in allerta arancione? Abbiamo girato la domanda ai meteorologi del Lamma il consorzio meteorologico di riferimento per la regione, che ci ha spiegato le dinamiche alla base delle previsioni.
Ebbene, il sistema di allerta si basa sulla previsione di specifici fenomeni meteorologici e sulle soglie di pioggia stabilite. In Toscana, l'allerta arancione per rischio idrogeologico viene emessa quando si prevedono piogge abbondanti e persistenti per un arco di 25-36 ore, come è avvenuto nella zona nord-ovest fino al pistoiese, dove effettivamente ha piovuto molto. Per Firenze, invece, i temporali previsti non sembravano raggiungere livelli di intensità tale da giustificare un'allerta più alta.
Il criterio utilizzato per classificare un temporale come intenso prevede due soglie principali: più di 40 millimetri di pioggia in un’ora e/o più di 20 millimetri in un quarto d’ora. Se queste soglie vengono superate, si passa a un codice giallo o, in caso di temporali persistenti, ad un codice arancione. Le previsioni meteorologiche avevano indicato temporali sotto queste soglie, motivo per cui non è stata emessa un’allerta arancione su Firenze.
Cosa è successo
Dalle 7 alle 10 del mattino si sono verificati tre temporali consecutivi sulla stessa area della città. Singolarmente, nessuno di questi ha superato le soglie previste per un'allerta più alta, ma la loro somma ha portato a un accumulo d’acqua significativo. Questo fenomeno, difficile da prevedere con precisione, ha provocato i disagi registrati a Firenze e dintorni. Insomma, di per sè la previsione era giusta. Ma era molto difficile prevedere l’evento, molto raro, di ben tre temporali che insistono su una stessa area.
Come funziona il meccanismo dell’allerta meteo
Il sistema di allerta meteo in Toscana è gestito dal Centro Funzionale Regionale e si basa su quattro livelli di criticità: verde (assenza di pericolo), giallo (fenomeni significativi ma con impatti localizzati), arancione (fenomeni intensi con possibili danni e disagi diffusi) e rosso (eventi estremi con impatti molto gravi).
Le allerte vengono emesse considerando vari tipi di rischio, tra cui:
Idraulico: legato all’esondazione di fiumi e corsi d’acqua maggiori.
Idrogeologico: riguardante frane, smottamenti e allagamenti a causa di piogge intense.
Temporali forti: quando sono previsti nubifragi con accumuli significativi in breve tempo.
Vento, neve e mareggiate: quando condizioni meteorologiche avverse possono avere un impatto su viabilità e sicurezza.
L’allerta viene diffusa quotidianamente e aggiornata in base ai modelli meteorologici.