Firenze, 20 dicembre 2024 – Annullato il provvedimento di archiviazione per la morte di Beatrice Belcuore, la 25enne allieva carabiniere che il 22 aprile scorso, a Firenze, si tolse la vita sparandosi con la pistola di ordinanza nella Scuola marescialli e brigadieri dell'Arma. Il motivo è legato al mancato avvertimento della famiglia circa la richiesta di archiviazione, nonostante i parenti avessero chiesto di essere informati, come prevede la legge.
"Ora proporremo opposizione all'archiviazione perché vogliamo conoscere la verità", annuncia l'avvocato Riziero Angeletti, legale dei genitori della carabiniera. “La Procura – prosegue – dimostri con esaustività di aver fatto tutto il possibile e necessario per arrivare a una conclusione, poi accetteremo pacificamente un'archiviazione".
Prosegue il legale: "Chiederemo la riesumazione della salma per eseguire l'autopsia e depositeremo tre consulenze: una medico legale, un'altra dello psicologo forense e una terza del tecnico informatico sui messaggi contenuti nel cellulare".
La famiglia continua a nutrire dubbi sulla morte della ragazza: "Non sappiamo nulla sul foro di entrata e su quello di uscita. Una cosa è certa: se il colpo è entrato a sinistra e lei è destrorsa qualcuno dovrà spiegarmi cosa è successo. Inoltre perché lo sparo non è stato sentito dalle donne delle pulizie? La pistola era munita di silenziatore?" L’avvocato fa poi riferimento a una telefonata: "Quella mattina Belcuore litigò al telefono con una terza persona, ma non risulta dagli atti chi fosse il suo interlocutore". Conclude l'avvocato: "Sia chiaro, non vogliamo scoprire chi l'ha uccisa, vogliamo sapere la verità".