FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

All’origine del motore. Il primato fiorentino di Barsanti e Matteucci è tornato in funzione

L’invenzione, datata 1853, è il primo esempio al mondo nel settore. La macchina doveva servire da propulsore del battello ’Il veloce’. in servizio sul lago di Como e gestito dalla Compagnia Lariana.

Il primo motore a scoppio della storia è stato realizzato da due toscani

Il primo motore a scoppio della storia è stato realizzato da due toscani

È tornato in funzione il primo motore a scoppio della storia. Il propulsore progettato nel 1853 da padre Eugenio Barsanti e dall’ingegnere Felice Matteucci, è stato ricostruito pezzo su pezzo a Firenze dai volontari del Club moto d’epoca fiorentino. Ci hanno lavorato per anni, partendo dai progetti originali in collaborazione con la fondazione Barsanti e Matteucci; ogni singola parte è stata ingegnerizzata, ricostruita e assemblata. Sabato scorso poi, davanti al museo Galileo di piazza dei Giudici, è stato messo in moto. Il motore a scoppio è un primato italiano. Siamo stati i primi nel mondo ad inventarlo e a realizzarlo. Il club ha pensato di ricostruirlo per riaccendere i riflettori su un’invenzione rimasta nell’oblio per lungo tempo, oscurata anche dalla diffusa disinformazione che ha sempre accreditato la nascita del motore a scoppio al tedesco Nikolaus Otto, depositario del suo brevetto solo nel 1862. L’intervento è iniziato nel 2022, e dopo oltre 5.000 ore di lavoro, la missione del Club moto d’epoca fiorentino ha raggiunto il suo traguardo. La documentazione storica è stata trovata all’Accademia dei Georgofili, all’Osservatorio Ximeniano, al Museo Galileo e all’Archivio di Stato. Lo studio della stessa è stato integrato da importanti informazioni derivate da ulteriori ricerche effettuate su testi, pubblicazioni e carteggi dei due inventori. Prima dell’accensione del motore, si è tenuta una conferenza ospitata nel Salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio, durante la quale sono stati illustrati gli sviluppi storici del progetto e l’approccio culturale-tecnico-scientifico alla fedele riproduzione del motore. Al convegno sono intervenuti la vicesindaca di Firenze, Paola Galgani, l’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini, il professor Giovanni Ferrara della Scuola di Ingegneria dell’Università di Firenze, il direttore del museo Galileo Roberto Ferrari, il vicepresidente della Baker Hughes Nuovo Pignone Paolo Ruggeri, la presidente della fondazione Barsanti e Matteucci, Maria Luisa Beconcini, il presidente di Asi, Automotoclub storico italiano, Alberto Scuro e, per il Club moto d’epoca fiorentino, il presidente Graziano Dainelli, Antonio Linari e Maurizio Mugelli.

L’avventura della coppia di inventori affonda le sue radici proprio nella nostra regione. Dieci anni prima del deposito del progetto, Barsanti aveva scoperto - durante un esperimento nella sua aula del collegio San Michele di Volterra - la possibilità di trasformare uno scoppio (in quel caso infiammando gas) in forza meccanica. Dalla collaborazione con Matteucci venne sviluppata una ‘macchina’ capace di ripetere questa trasformazione ed ottenere così una costante erogazione di forza meccanica. Il motore avrebbe dovuto servire da propulsore del battello ‘Il veloce’ della Compagnia di navigazione Lariana di Como. Ne vennero costruiti due esemplari. Il primo da 20 cv non fu in grado di fornire il comportamento richiesto, il secondo da 8 ebbe successo - come raccontato proprio da un articolo del nostro giornale pubblicato nel 1863. Il motore sarà visionabile nella sede del Cmef che si trova al piazzale.

Fabrizio Morviducci