
Protesta del Comitato per chiedere interventi di messa in sicurezza idraulica. Il sindaco Tagliaferri e l’assessora regionale Monni: "Risorse dallo Stato".
In quattrocento per chiedere interventi concreti di sicurezza idraulica. Sono i cittadini che hanno partecipato al presidio organizzato dal Comitato alluvionati campigiani 2023 – Il Racchio. Di fronte a quello che è il simbolo dell’ultima ondata di maltempo: il muro di contenimento dell’argine in via delle Corti. Indignati, arrabbiati e anche impauriti. "Siamo tutti in pericolo", ha detto Leonardo Moroni, uno dei promotori dell’iniziativa, che poi ha aggiunto: "Un’adesione così massiccia di persone ci dimostra che la paura è reale". "Dopo l’alluvione del 2023 – ha ribadito Riccardo Cappelli – le istituzioni ci hanno ascoltato solo parzialmente". E ancora: "Questa toppa ci dice che c’è ancora molto da fare. Ma adesso siamo stanchi di ascoltare, servono fatti concreti". "Quello di oggi – ha concluso – è l’urlo disperato della popolazione". Mentre Luca Borgioli ha chiesto ai campigiani di "essere meno silenti e più ‘arrabbiati’. Servono azioni immediate, sia che si parli di lavori, sia che si tratti dei ristori visto che molti hanno avuto solo i 3.000 euro. Soltanto se restiamo uniti e facciamo sentire la nostra voce, riusciremo a ottenere dei risultati". Presente anche il sindaco Andrea Tagliaferri: "Servono risorse per mettere in sicurezza il territorio, serve dare fondo a tutti quegli stanziamenti, i ‘famosi’ 100 milioni dell’alluvione del 2023, che ci consentirebbero di intervenire in modo concreto, per prevenire e non farlo in somma urgenza. Oltre a dichiarare lo stato di emergenza nazionale per quanto successo il 14 marzo, è una richiesta che arriva da tutti i territori colpiti dal maltempo".
Sull’argomento è intervenuta anche l’assessora regionale Monia Monni: "Quel tratto di muro è stato monitorato fin dal giorno successivo all’alluvione del 2023, sia da parte del Genio Civile che del Settore Sismica della Regione e le verifiche non hanno rilevato segni evidenti di instabilità, ma la presenza di infiltrazioni d’acqua ha portato il Genio Civile a disporre interventi preventivi. Ci muoveremo quindi al più presto operando anche un innalzamento del muro, che in quel punto è più basso, per permettere di contenere meglio eventuali piene Nel frattempo, però, dobbiamo essere onesti: l’intervento su quel muro, come tanti altri, non ha ricevuto alcun finanziamento dal Governo. E questo vale per l’intera ricostruzione. Non è una polemica, è un dato di fatto".