PIETRO MECAROZZI
Cronaca

La rabbia dopo la tragedia. Montagne di rifiuti, fanghi e macchine rimaste bloccate

Viaggio nella zona rossa a Campi Bisenzio, rimasta aperta al traffico: "Tutto questo poteva essere evitato". "Qui non ci arrivano le informazioni: siamo anziani, niente social". E arrivano i megafoni

Campi Bisenzio (Firenze), 10 novembre 2023 – “Una volta morsi della vipera, si ha paura anche della lucertola". Antonio, 72 anni vissuti tutti a Campi Bisenzio, ha il palmo della mano rivolto verso il cielo mentre rade gocce di pioggia (la lucertola) cadono sulla città devastata dall’alluvione (la vipera). Le nuvole passano veloci, si fermano curiose e minacciose sopra la distesa di fango e melma che ha coperto il Comune fiorentino.

"Siamo stati abbandonati - tuonano in coro i residenti del condominio Cometa, in via Cetino -, non ci fanno sapere più niente: qui vivono prevalentemente anziani, come pensano di poter divulgare le comunicazione ufficiali attraverso i social?". Tra loro c’è chi ha perso la casa, chi ha visto l’auto galleggiare accanto al giardino condominiale, chi invece dà l’ultimo saluto ai ricordi che custodiva in cantina e che adesso giacciono nella corte del palazzo in una grande matassa marrone e melmosa. "Ci hanno detto che non possono venire a ritirare i ’rifiuti’ nelle proprietà private – spiega Giorgia del terzo piano –, quindi dopo averli tirati fuori dalle cantine dobbiamo rispostarli sulla strade oppure pagarci da solo le spese di smaltimento. È una follia".

Senza contare "l’acqua calda che manca da giorni, l’odore vomitevole del fango e la scarse informazioni sui risarcimenti", continuano i residenti. La rabbia è condivisa e contagiosa, la frase "tutto questo poteva essere evitato" rimbalza di bocca in bocca, la ricerca di un capro espiatorio anima i ’salotti’ per strada. Nel frattempo, i mezzi per la rimozione, per il drenaggio e la pulizia si muovono nelle arterie principali del paese. "Stiamo terminando le operazioni di pompaggio dell’acqua – ci spiega Gionata Fatichenti, direttore Area emergenze nazionale Misericordie d’Italia –, abbiamo una cinquantina di camion attivi e altri sono inutilizzati perché c’è difficoltà nel muoversi nel centro della città, dove continuano a circolare auto e tantissimi volontari". Come ci confermano anche fonti comunali, il blocco del traffico nella zona colpita della città è scattata da subito, ma non per i residenti. Nessuna ’zona rossa’ off-limits, quindi.

"I camion carichi di rifiuti – continua Fatichenti – impiegano troppo tempo per uscire dal centro. E poi ci sono gli studenti, che hanno un grande cuore, ma non sono coordinati, e questo sta creando dei disagi". Su tutte, i tecnici fanno notare che i fanghi rimossi dalle cantine e dalle abitazioni sono stati gettati per la maggior parte nelle fognature. "Abbiamo dovuto usare le lance e i tubi antincendio – conclude – per diluire il fango che stava intasando i corsi fognari, e poi drenarlo con delle pompe dai canali di sfogo, per evitare che, in caso di forti piogge, esondino nuovamente".

Sul banco della control room di Protezione Civile e Comune c’è invece una mappa della città divisa in zone e colori: a ogni sezione coincide una colonna mobile di competenza. I problemi sono tanti: "Ci sono anche le auto travolte dalla piena – spiegano – che devono essere rimosse, ma mancano i carroattrezzi". Ieri una macchina del Comune ha anche fatto il giro del paese per annunciare con i megafoni la nuova allerta meteo. Quanto ai rimborsi, l’amministrazione fornirà spiegazioni "non appena i provvedimenti delle autorità nazionali saranno approvati". Intanto, i telefoni squillano: tante le segnalazioni di argini che sarebbero franati. Negli uffici accanto si sta facendo la prima conta dei danni. Ci si muove step by step, e il prossimo obiettivo è quello di ’stappare’ via Buozzi e facilitare la viabilità dei mezzi in entrata e in uscita da Campi.