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Alluvione, Campi dimenticata: "Al Festival c’è solo Romagna"

Sui social si è scatenata la polemica sulla disparità di trattamento dopo l’omaggio all’altra regione. Accuse al conduttore, che al momento del disastro toscano: "Evidentemente era in letargo con gli orsi".

Amadeus ricorda l’alluvione in Emilia Romagna e subito sui social qualcuno, con vena polemica, gli ricorda che anche la Toscana è stata flagellata dall’alluvione pochi mesi fa. In particolare i primi commenti al vetriolo via Facebook e Instagram, passando per Telegram, partono da Campi, uno dei Comuni della piana tra Firenze, Prato e Pistoia, più devastati dall’alluvione del 2 novembre scorso. La discussione nasce durante la seconda serata del festival di Sanremo, quella con John Travolta superospite e Giorgia co-conduttrice. Amadeus, ricordando le sue origini ravennati, invita a non dimenticare la Romagna colpita dall’alluvione della scorsa primavera, al termine di alcuni minuti di festa in occasione della celebrazione dei settant’anni di “Romagna Mia”, cantata sul palco dell’Ariston dall’orchestra di Mirko Casadei e dai Santa Balera, gruppo che riunisce giovanissimi che portano avanti la tradizione del liscio romagnolo. Poi torna la gara, dopo un ballo del qua qua con protagonisti Fiorello, John Travolta e Amadeus, che probabilmente non entrerà nella storia della tv. È allora che sui social inizia il tam-tam: “Viva la Romagna a Sanremo. Ma la Toscana?. Dimenticati da Dio e dagli uomini”. E anche: “Evidentemente Amadeus quando noi s’è preso l’alluvione era in letargo con gli orsi…”.

Tra i commenti c’è chi si augura (ma senza troppe aspettative) una ‘presa’ di posizione’: “Chissà se il signor presidente della Regione Toscana si farà sentire… se gliene canta due o tre…”. La ‘dimenticanza’ del conduttore e direttore artistico, insomma, non è passata inosservata. Ma ci sono ancora lunghe serate per ‘rimediare’. Nella terza, stasera, sul prestigioso palco dell’Ariston arriva proprio un toscano alluvionato: Stefano Massini. Lo scrittore e drammaturgo, primo italiano ad aver vinto il prestigioso Tony Award (l’oscar del teatro) con il suo “Lehman Brothers”, fresco del Premio Cyrano (assegnato ogni anno dalla Federazione del Teatro Indipendente francese) è originario di Campi Bisenzio. E a spalare il fango, appena tre mesi fa, c’era anche lui. Massini sarà insieme all’amico Paolo Jannacci (figlio del grande Enzo) per proporre il brano inedito “L’uomo nel lampo”: parole e musica per accendere i riflettori sulle morti sul lavoro. E chissà che non ci sia un po’ di spazio per lanciare un appello anche per gli alluvionati di casa nostra.

Barbara Berti