di Pier Francesco Nesti
CAMPI
Un ‘viaggio’ nella burocrazia lungo un’ora. Minuto più, minuto meno. Fra luci e ombre. Questo il tempo necessario per compilare il famigerato ‘Modulo B1’, ovvero l’autocertificazione richiesta per la ricognizione dei danni subiti dall’alluvione. Un viaggio che abbiamo fatto insieme a Stefano Salvi, di professione avvocato, residente in via Buozzi a Campi, una delle strade che ha subito più danni dalla piena dell’acqua.
Una persona, quindi, preparata e tutto sommato a suo agio con la compilazione di formulari e documenti. Ci mettiamo, però, nei panni di chi con moduli e computer non è certo a suo agio, con la (quasi) certezza che qualche difficoltà la troverà senz’altro. Sul sito della Regione, tuttavia (Emergenza alluvione 2023 - Regione Toscana), è pubblicato l’elenco completo dei Centri Caaf aggiornato al 28 novembre a cui rivolgersi per la compilazione del modulo. Un servizio utile per chi, oltre a dover affrontare la questione dal punto di vista mentale, si trova a doverlo fare anche e soprattutto fattivamente.
Ci siamo seduti alla scrivania alle 15.30 e, se si hanno con sé tutti i documenti necessari, quindi dopo essersi in precedenza informati, più o meno in un’ora si riesce a completare l’operazione. Davanti a noi come esempio il fac-simile del ‘Modulo B1’ fornito dal primo comitato spontaneo nato dopo il disastro di inizio novembre, anche se altri si stanno costituendo proprio in questi giorni e si parla di un comitato per ogni zona di Campi finita sott’acqua. La prima cosa da fare è la compilazione a penna del modello cartaceo (necessarie, per esempio, anche le particelle catastali) sul quale vanno descritti i danni subiti sia dall’unità immobiliare che dai cosiddetti beni mobili: dal letto alla televisione, passando per frigorifero e tavolo per la cucina. Ma non è certo finita qui perché prima di inserire il modulo, sempre sul sito della Regione, modulo che va scansionato in formato Pdf, la procedura richiede anche una prima parte a video da compilare inserendo cifre e dati relative ai danni subiti dalle parti strutturali dell’abitazione, compreso quindi anche il garage, e dai beni immobili. Necessaria probabilmente per fare una prima stima di quello che è successo.
Cifre e dati che ovviamente devono corrispondere con quelli che andranno inseriti nel modello cartaceo. Naturalmente per accedere alla pagina dedicata e per la successiva registrazione sono necessari Spid, Cie o Cns. Qualche discrepanza comunque persiste: non c’è, per esempio, una voce sui danni subiti dagli impianti elettrici: rientrano fra i danni della parte strutturale? Secondo logica sì, ma non è specificato. Insomma, documenti alla mano e seguendo la procedura richiesta, un’ora per completare l’operazione ci vuole. Facendola però davanti al computer di casa e con uno scanner disponibile, che non tutti hanno. Se quindi si vuole fare tutto in autonomia, ovvero senza rivolgersi a un Centro Caaf, i tempi sono destinati sicuramente ad allungarsi. Così come il viaggio nella burocrazia.