LISA CIARDI
Cronaca

Alluvione, lavori a metà. Manca un miliardo: "Roma si è dimenticata della Toscana ferita"

"Solo la Regione ha completato le opere di somma urgenza, il Governo deve inviare ancora i fondi promessi per altri interventi". L’assessora Monni avverte: "Siamo preoccupati per l’inverno".

Alluvione, lavori a metà. Manca un miliardo: "Roma si è dimenticata della Toscana ferita"

Dopo la devastazione della notte fra il 2 e il 3 novembre si è spalato per giorni

"La Regione ha fatto un percorso serrato per terminare le ’somme urgenze’ necessarie a ripristinare i danni dell’alluvione del novembre 2023, ma il Governo si è dimenticato della Toscana". A dirlo l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, dopo la visita alla Cross di Pistoia col neo responsabile del dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano.

Assessora cosa manca?

"Abbiamo completato tutti i lavori in somma urgenza, per 160 milioni di euro, a parte qualche cantiere più impegnativo come sul Marina. Purtroppo però non abbiamo notizie sugli ’interventi D’, ovvero ’di riduzione del rischio residuo’. Per capirsi: con le somme urgenze abbiamo ripristinato la situazione precedente all’alluvione; questi ulteriori progetti, che valgono 1,1 miliardi, servono invece ad aumentare la sicurezza, adeguandola ai nuovi eventi meteo".

In che modo?

"Con una serie di opere che vanno dal potenziamento degli argini a nuove casse di espansione. Si tratta di tanti interventi diffusi".

Ci faccia qualche esempio.

"L’intervento sull’Agna per rifare l’arginatura o i circa 100 milioni per potenziare gli argini del Bisenzio. E ancora le casse di espansione sempre sul Bisenzio, sul Marina, ma anche su Iolo-Bardena e Bagnolo, ai quali verranno dedicati 500 milioni di risorse regionali per fare le progettazioni ed essere pronti per quando il Governo concederà le risorse".

A che punto siamo?

"Di alcuni interventi c’era già il progetto, anche se poi i lavori non erano stati fatti, perché in passato sembrava che il rapporto fra costi e benefici non fosse vantaggioso. Una valutazione che chiaramente è stata rivista alla luce dell’alluvione. In altri casi invece i progetti vanno ancora fatti. Si tratta peraltro di un passaggio necessario, a differenza delle somme urgenze, che hanno un iter più veloce e facilitato. In ogni caso, ripeto, a mancare sono i finanziamenti del Governo".

Come pensate di procedere?

"Oggi (ieri, ndr) abbiamo evidenziato che siamo in difficoltà, ottenendo da Ciciliano la disponibilità a un incontro mirato, ma sappiamo che la scelta di allocare risorse non dipende da lui. Un obbiettivo realistico, se giungessero subito rassicurazioni sui fondi, potrebbe essere quello di iniziare i cantieri la prossima primavera. Se i soldi fossero arrivati prima, subito dopo l’alluvione, qualcosa avremmo potuto fare già questa estate: siamo molto preoccupati per ciò che può accadere in inverno".

Risarcimenti: alcuni cittadini ci segnalano difficoltà.

"I risarcimenti regionali, che prevedevano 25 milioni per famiglie (fino a 3mila ciascuna) e 12 milioni per imprese, sono stati tutti assegnati, tranne pochi casi con specifiche problematicità. I fondi nazionali invece sono ora in erogazione e sono indirizzati alla stessa platea. Questo dovrebbe facilitare l’iter, ma chi fosse comunque in difficoltà può rivolgersi agli Urp dei Comuni. L’erogazione nazionale è fino a 20mila euro per le imprese e fino a 5mila euro per le famiglie, con la possibilità, in quest’ultimo caso, di chiedere un anticipo di 2.500 euro rispetto alle spese da affrontare".