
Il comitato torna all’attacco sui rimborsi per i danni subiti nel 2023. Il Comune: "Liquidate altre 150 domande. Ma così la gestione resta complessa".
Quattro domande. Sono quelle che il Comitato alluvionati campigiani 2023 – Il Racchio rivolge alle istituzioni. Dopo il presidio in via delle Corti e di fronte a un futuro che, a loro modo di vedere, resta incerto. "Perché ci sono ancora poche domande di rendicontazione dei danni? Perché, visto che i soldi ci sono, nessuno ha ricevuto ristoro da 5.000 euro? Se non ci sono fondi a sufficienza per mettere in sicurezza tutto il territorio, quali sono le alternative? A che punto siamo con la cantierizzazione del muro arginale di via delle Corti?". Questi i dubbi che i rappresentanti del comitato vorrebbero vedere dipanare: 400 iscritti e nessuna voglia di arrendersi, il loro obiettivo è "continuare a tenere vigile la gente".
La maggior parte di loro ha avuto danni provocati dall’acqua più di una volta tra novembre 2023 e marzo 2024 e la sensazione che hanno è che "Regione e Comune siano politicamente distanti fra di loro" e, per questo, "fatichino a collaborare". Fra l’altro, il 24 marzo, come comprovano i messaggi che hanno ricevuto i responsabili del comitato, "le 4 pratiche fino a quel momento rimaste sospese di cittadini che ancora non avevano ricevuto neanche i 3.000 euro sono state accolte, ma, a distanza di un mese, i bonifici non sono ancora arrivati". Nel frattempo è già in rampa di lancio la prossima iniziativa, il 10 maggio alle 15: "Una camminata esplorativa lungo i fossi e i canali del nostro territorio dove finora c’è stata un’urbanizzazione incontrollata e la manutenzione del cosiddetto reticolo minore è stata insufficiente. L’obiettivo è di essere in tanti, in modo da documentare lo stato reale del territorio con foto geolocalizzate, confrontarci e raccogliere segnalazioni, promuovere un monitoraggio dal basso, fatto da chi vive qui ogni giorno".
"Gli uffici comunali – ha detto il sindaco Tagliaferri sulla questione dei ristori - hanno riesaminato tutte le 2.000 domande che erano state escluse dalla Regione: istruendole nuovamente e richiedendo le integrazioni necessarie, siamo riusciti a riammetterne circa 300. Ci sono volute diverse settimane di lavoro e, a fronte delle 700 domande rendicontate, al momento ne sono state liquidate circa 150. Ma la gestione resta complessa, la procedura è ancora troppo lunga e necessita di essere semplificata perché i Comuni non riescono a gestire le doppie istruttorie in modo efficace".