OLGA MUGNAINI
Cronaca

"Alphonse Mucha e la Belle Époque: un viaggio tra Firenze e Praga"

Mostra al Museo dell'Istituto degli Innocenti di Firenze dedicata ad Alphonse Mucha, illustratore e maestro dell'Art Nouveau. 170 opere tra manifesti, disegni e oggetti d'arte applicata, che raccontano l'evoluzione dello stile Art Nouveau e l'impegno patriottico e sociale di Mucha.

Al Museo degli Innocenti oltre 170 opere della produzione di Mucha

E’ difficile che i grandi artisti non abbiano avuto un impatto diretto con Firenze. E anche Alphonse Mucha ha avuto il suo. Era il 1885 quando il grande illustratore e maestro dell’Art Nouveau arrivò in città, subito prima di iniziare gli studi all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. La città lo colpì enormemente, tanto che in una lettera al suo mecenate scrisse: "Mai in futuro potrà scemare in me l’impressione avuta dalla cupola del Duomo, sia esternamente che all’interno".

A ricordare l’episodio è oggi John Mucha, presidente della Fondazione Mucha, che a Firenze porta da venerdì prossimo una mostra al Museo dell’Istituto degli Innocenti con tanti capolavori del nonno: "Posso solo immaginare fino a che punto sarebbe orgoglioso di vedere le sue opere esposte in un edificio progettato dal Brunelleschi, e come suoi discendenti siamo entusiasti di riportarle in un luogo d’Italia che fu cruciale per la sua crescita artistica".

Sono oltre 170 le opere in mostra, tra cui manifesti, disegni e oggetti d’arte applicata della produzione di Mucha e una selezione di opere italiane che raccontano il contesto dell’evoluzione dello stile Art Nouveau e accompagneranno i visitatori in un viaggio nella Belle Époque quando Parigi, tra fine ‘800 e inizio ‘900, è al centro del mondo e Mucha l’artista più famoso del periodo.

La mostra, a cura di Tomoko Sato in collaborazione con Francesca Villanti, si concentra, anche sul grande lavoro di ricerca e riflessione che ha accompagnato l’evolversi della sua arte, senza mai perdere di vista l’attaccamento alla sua terra d’origine. Alphonse Mucha nasce a Ivančice, nella Repubblica Ceca, nel 1860. Fervente patriota e sostenitore della libertà politica dei popoli slavi, si dedica all’arte e nel 1887 si trasferisce a Parigi dove affina le sue arti e incontra la donna che cambierà per sempre la sua vita, Sarah Bernhardt, l’attrice più bella e famosa dell’epoca, che affida a Mucha la sua immagine rendendolo popolarissimo. Nasce il mito delle ’donne di Mucha’, e le aziende se lo contendono per reclamizzare i propri prodotti, come per il cioccolato Nestlé o lo champagne Moët & Chandon. Mucha però non dimentica l’impegno patriottico e sociale. Nel 1910 torna a Praga e si dedica per quasi venti anni a quello che è considerato il suo più grande capolavoro, l’Epopea slava, opera colossale composta da venti enormi tele in cui racconta i principali avvenimenti della storia slava. Mucha morirà a Praga nel 1939.