Il voto è una media tra il 4 per le condizioni di un centro svuotato di energie vitali, di botteghe che non siano produttrici seriali di schiacciatine con la finocchiona e di palazzi divorati dagli airbnb (con conseguenti affitti drogati) e il 9 che merita l’amministrazione comunale per aver finalmente preso di petto la questione non dichiarando guerra al turismo – sarebbe follia – ma imponendo regole nuove. Regole che prenderanno corpo in primavera con il decalogo per la gestione dei flussi che prevede l’addio alle key box dai portoni dei palazzi, lo stop ai megafoni delle guide, alle improbabili carrozze etniche che scorrazzano i visitatori e alle chincaglierie in strada. Funaro punta sulle case per i più deboli. La direzione è giusta: ora altri alloggi.
CronacaAlt turismo becero. Funaro è al lavoro