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Alunna parla di Gaza in classe: "Sarà sospesa". Poi il dietrofront

Studenti a Firenze protestano per studentessa minacciata di sospensione per aver parlato della Palestina in classe. Presidio pacifico si conclude con assicurazione che nessun provvedimento sarà preso.

Alunna parla di Gaza in classe: "Sarà sospesa". Poi il dietrofront

Studenti ancora in piazza per la Palestina. Ieri pomeriggio è andato in scena un presidio sotto l’istituto Machiavelli-Capponi per il caso di una studentessa che, secondo quanto riferito dal collettivo autorganizzato K1, "è stata convocata in presidenza per aver informato una classe, tramite lettura di un comunicato il 14 maggio, che il 15 si sarebbe svolto uno sciopero studentesco della scuola contro il genocidio in Palestina e in supporto all’accampata di piazza San Marco". La sua "‘colpà è quella di aver parlato della situazione attuale a Gaza all’interno di una classe", spiegano ancora i ragazzi in un comunicato. "La studentessa sarà costretta a chiedere scusa davanti a due professoresse, la preside e i genitori e rischierà la sospensione", prosegue il collettivo spiegando che la decisione del presidio "per denunciare pubblicamente questo fatto grave e per non lasciare sola la studentessa. A parer nostro se sospendono lei, possono sospendere tutti e tutte".

Gli studenti, circa cento, sono rimasti sotto l’istituto fino a quando la ragazza non è uscita spiegando ai colleghi che nei suoi confronti non ci sarà nessuna sospensione. La studentessa, insieme con i genitori, ha avuto un colloquio con la preside e con alcuni insegnanti. Per la scuola si è trattato di un "confronto chiarificatore e risolutore, estremamente pacifico, tra le varie parti coinvolte".

"Il presidio è stato nutrito di studenti e studentesse – spiegano gli studenti del K1 –, e ha mostrato molta forza e determinazione nell’affermare che abbiamo il diritto di dire la verità rispetto a quello che avviene in Palestina". E infine: "Ci è stato assicurato dalla scuola che nessun provvedimento sarà preso nei confronti della studentessa. Per noi questa è una grande vittoria e siamo sicuri che il messaggio è passato:’tocca una tocca tutte’".