Chi si aspettava Amanda Knox in persona è rimasto deluso. "Oggi è una moglie e mamma, è rimasto in America", hanno detto i suoi avvocati, che hanno anche chiesto la sua assoluzione dall’accusa di aver calunniato Patrick Lumumba, il titolare del pub di Perugia dove la studentessa Usa lavorava nel novembre del 2007, quando a Perugia si consumò il delitto di Meredith Kercher.
Il nocciolo del contendere è il memoriale che la Knox scrisse prima di venire trasferita in carcere, il 6 novembre: in quello scritto, cita più volte Patrick, titolare del pub ’Le Chic’ dove l’americana lavorava come cameriera, e dalle sue dichiarazioni scaturì l’arresto di Lumumba, successivamente scagionato da chi, la notte del delitto, lo aveva visto a lavoro nel suo locale. Per la difesa, Amanda non era lucida quando scrisse, sotto pressione per le accuse che venivano rivolte contro di lei.
Di diverso avviso la procura generale, che ha invece chiesto la conferma della condanna a tre anni che è stata annullata dalla Cassazione dopo una sentenza della Cedu favorevole alla Knox relativa proprio al trattamento subito nell’ufficio di polizia. Il 5 giugno nuova udienza, con sentenza. Amanda ci sarà?