Sessa E dire che non sono trascorsi nemmeno due anni. Dreoni nel 2023 ha spento le cento candeline. Dreoni, vero e proprio paese dei balocchi, e non solo per modo di dire. Un “luogo” magico, da cui sono passate generazioni di fiorentini. Dieci decenni che hanno fatto la felicità di tante bambine e di tanti bambini di tutte le età... Molte generazioni di fiorentini e di turisti hanno condiviso il privilegio di ammirare le vetrine piene di meravigliosa balocchesca mercanzia del primo negozio di giocattoli a conduzione familiare. E adesso tutto questo rischia di scomparire. Sarà anche una frase scontata, ma se ciò dovesse avvenire un altro “pezzo” della Firenze del bel tempo che fu finirebbe nel dimenticatoio. Di punto in bianco, svanirebbe una tradizione secolare sorta all’ombra del Campanile di Giotto, vissuta a braccetto con una mascotte leggendaria: lo scalpitante burattino Pinocchio. Correva il 1923 quando venne inaugurato il “Nuovo Emporio” aperto dalla famiglia Miniati, che già all’epoca si distinse come il migliore in assoluto nel suo settore. Un ulteriore impulso venne poi dalla famiglia Dreoni, che rilevò l’attività nel 1957 per iniziativa di Danilo Dreoni, self made man originario di Borgo San Lorenzo. Al capostipite subentrarono i figli Sergio e Luciano. E da quel giorno il detto "Se non lo trovi da Dreoni..." divenne il leitmotiv di un’attività straordinaria. "Se non lo trovi da Dreoni...", un modo di dire entrato nell’uso comune, a significare: se il giocattolo dei tuoi desideri non lo trovi qui sarà impossibile, scovarlo altrove. Attualmente, con analoga passione, a tenere il timone ci sono le due figlie di Luciano: Laura e Silvia. Dreoni chiude? Solo a sentirlo ti pare incredibile, impossibile. Speriamo che si tratti soltanto di un brutto momento destinato a passare. Speriamo che, alla fine, le voci di chiusura si rivelino solo una “bugia” di quel birbante lungonasuto di Pinocchio. Mettiamola così... E incrociamo le dita.
CronacaAmara verità dal regno di Pinocchio