Firenze, 18 marzo 2020 - La vita con i nostri amici animali al tempo del coronavirus. Prima di tutto, come ha detto l’Organizzazione mondiale della sanità (e su questa pagina ne abbiamo già parlato nelle scorse settimane) gli animali non possono trasmettere la malattia Covid-19 né possono contrarla dagli esseri umani.
E’ importante però, lo ricordiamo, essere particolarmente attenti all’igiene. «E’ sempre bene - sottolinea la vice presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici veterinari (Fnovi), Carla Bernasconi - prendere delle precauzioni verso i propri amici a 4 zampe esattamente come si fa con i propri familiari. Evitare di dare baci e proprio cibo e usare tanto buonsenso».
E per quanto riguarda l’assistenza veterinaria Bernasconi rassicura: «Non mancherà l’assistenza di cui dovessero aver bisogno, nessuno rimarrà indietro. I medici veterinari, quali operatori di pubblica utilità, presidiano il territorio e nessun animale verrà privato delle cure necessarie». Fermo restando che «le visite di routine e le vaccinazioni possono essere rinviate di qualche settimana con tranquillità - dice Bernasconi - è sempre meglio avvisare il proprio veterinario con cui concordare cosa fare. In Italia ci sono 7000/7500 fra piccoli ambulatori e pronto soccorso aperti 24 ore al giorno. Nelle sale d’attesa ci dovrebbero essere i presidi di protezione individuale e gel di sanificazione per le mani».
E in questo periodo nel quale è bene uscire di casa il meno possibile, c’è anche la possibilità di utilizzare - 24 ore su 24 - un servizio di consulenza veterinaria in videochiamata. Il servizio è messo a disposizione da Vetonlice 24, una piattaforma aperta nella quale si possono iscrivere tutti i veterinari, per offrire consulti in videoconferenza a chi lo richiede. La prima chiamata di consulto veterinario è gratuita.
Ma come cambiano tutte le nostre abitudini con i nostri piccoli amici a 4 zampe? Portarli fuori per le loro esigenze fisiologiche e per visite veterinarie urgenti si può, come previsto dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 11 marzo, così come possiamo tranquillamente andare ad acquistare scatolette e croccantini nei negozi che commercializzano il cibo per loro e che restano aperti. Per quanto riguarda il volontariato? «I volontari autorizzati che prestano la loro opera in un canile o in un gattile per alimentare o assistere gli animali - dice Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente - possono, con l’autocertificazione, proseguire nella loro attività».
E’ diversa invece la situazione delle adozioni: «La gestione di percorsi adottivi - dice Brambilla - è invece sospesa perché differibile. Comprese le operazioni di affido degli animali da parte dei canili sanitari e dei rifugi, salvo esigenze inderogabili». E la Lav, lega antivivisezione, ha attivato un front desk di emergenza per chiarire i dubbi: f.nigrilav.it e 06.4461325.