PIETRO MECAROZZI
Cronaca

I Gigli tentano l’ampliamento. Ma il Tar dice no al maxi-store: “Non in linea con il territorio”

La società proprietaria del centro commerciale aveva fatto ricorso allo stop al progetto della Regione. La motivazione: “L’allargamento avrebbe superato il tetto massimo dei 15mila metri quadrati”

Il centro commerciale I Gigli

Il centro commerciale I Gigli

Firenze, 10 ottobre 2024 – L’obiettivo era quello di “ampliare gli insediamenti già presenti”, favorire il potenziamento dei “servizi pubblici e di interesse pubblico”, come parcheggi o aree verdi, e più in generale contribuire al servizio della “città pubblica”. Tradotto: il centro commerciale ’I Gigli’, di proprietà della Società Immobiliare 2021 srl, si voleva ampliare di 14mila metri quadrati (mq). Negozi, ristoranti, cinema, parcheggi, giochi e parchi: il tutto si sarebbe aggirato sui circa 30mila mq di area, in quanto già adesso il centro commerciale di Campi Bisenzio ne copre oltre 15mila. Il Tar, pochi giorni fa, ha però respinto il ricorso della società contro la Regione Toscana e il Comune di Campi Bisenzio (assistiti rispettivamente dagli avvocati Nicola Gentini e Leonardo Penna).

Tutto inizia con il nuovo piano strutturale del comune campigiano, battezzato con la prima determina dirigenziale nel lontano 2017: solo nel 2018 però i Gigli presentarono la primo manifestazione d’interesse per un allargamento dei proprio confini. Interesse che in prima istanza venne recepito dagli uffici comunali, ma che più di un anno dopo venne stoppato dalla Regione Toscana.

Perché? Per gli uffici di Palazzo Strozzi Sacrati “la previsione di ampliamento della superficie di vendita del centro commerciale” avrebbe superato il limite massimo di 15mila mq previsto dal Piano di indirizzo territoriale. Senza contare, continua la sentenza, che i Gigli “già superano ampiamente tale limite essendo stato realizzati in vigenza di una diversa normativa”. Inoltre, il nuovo progetto non sarebbe neanche stato coerente con la legge regionale 62/2018 e con le disposizione in merito alla tutela del territorio toscano, che prevedono la non compatibilità con strutture di “vendita iperdimensionate”.

Dopo il deposito nel 2022, da parte della società proprietaria dei Gigli, di ulteriori motivi avversi alla decisione, si è passati alle vie legali. E ieri, il Tar ha cassato in pieno le contestazioni della società, assistita l’avvocato Stefano Grassi: sia sul contrasto con i principi del diritto eurounitario, sia sul principio di illegittimità in materia del legislatore toscano.