TERESA SCARCELLA
TERESA SCARCELLA
Cronaca

Amputata dopo l’incidente: "Non guido più, ho paura"

Nel 2023 lo scontro con un camion, poi Laura ha perso parte della gamba

Laura, l’amputazione dopo l’incidente

Laura, l’amputazione dopo l’incidente

Era il 13 settembre 2023 quando un camion l’ha travolta, provocandole gravi ferite alla gamba sinistra che le sono valse poi l’amputazione, fin sotto il ginocchio. L’incidente avvenne su viale Lavagnini e Laura, oggi 46 anni, era a bordo del suo scooter. Una manciata di drammatici secondi che le hanno cambiato la vita.

È passato un anno e mezzo, come sta?

"Vado avanti, è un percorso lungo e difficile. A volte non riesco a rimanere positiva, ma ci provo, consapevole che la gamba non ricrescerà mai. Il ginocchio mi sta dando un po’ di problemi dall’ultima operazione, la muscolatura risente del fatto che sono ferma da tanto".

Quante operazioni ha affrontato?

"Tre. La prima per provare a recuperare una parte di piede. La seconda è stata l’amputazione, che è stata la strada più rapida per sperare di tornare a una sorta di normalità. La terza, a ottobre, di accorciamento per riuscire a camminare meglio".

L’alternativa all’amputazione qual era?

"Un anno o due di interventi nel tentativo di mantenere un arto che non era più tale e rischiare un’infezione. Ho deciso per l’amputazione".

Com’è cambiata la sua vita?

"È tutto più complicato, anche perché le città non sono attrezzate per le persone con disabilità. La perdita più grande è stata la mia indipendenza. È quello che mi manca di più in assoluto. Vivo da sola, ma senza i miei genitori e mia sorella non posso fare nulla. Sono felice del grande supporto che ho avuto dal quartiere. Non si è soli se si ha il coraggio di chiedere aiuto. Ci sono state anche altre cose positive".

Ad esempio?

"Ho scoperto una forza che non credevo di avere. Poi, stando in casa, ho trovato nel disegno e nella pittura una valvola di sfogo, uno spazio tutto per me, dove rifugiarmi"

Il lavoro e le relazioni ne hanno risentito?

"La mia vita sentimentale assolutamente si. Sul lavoro mi sono venuti incontro, ancora oggi sono in smart. Mi manca la parte della socializzazione, anche perché non esco mai. In compenso ho creato dei legami al centro per le protesi di Budrio, dove ho incontrato tante persone con cui mi sento meno sola, normale nella mia diversità. Ancora oggi non riesco a rimettermi alla guida, anche da passeggera se vedo un camion per strada ho paura, mi sento prigioniera".

A gennaio è stata approvata la mozione sull’obbligo di un sensore per angolo cieco nei mezzi pesanti...

"È stata la mia battaglia fin da subito. Non volevo che il mio piede fosse perduto invano".

Teresa Scarcella