Firenze, 6 novembre 2024 – “Senza cultura i giovani non coglieranno le migliori opportunità. La strada maestra per costruire un futuro migliore passa da tre strade: educazione, educazione, educazione” ha aperto così Young Factor, il presidente dell’Osservatorio permanente Giovani-Editori, Andrea Ceccherini, presentando il governatore della Banca centrale del Portogallo, Mario Centeno, l’ospite di questa undicesima edizione dell’evento che cerca di accrescere l’educazione economico-finanziaria dei giovani.
“Crediamo che l’ignoranza costa e l’ignoranza economico-finanziaria costa ancora di più. A chi dice che l’educazione costa, noi rispondiamo con le parole del presidente dell’Università di Harvard, Darek Bok, ’se pensi che l’educazione costa, allora prova l’ignoranza’”, ha continuato Ceccherini prima di lasciare la parola a Centeno, che gli ha fatto eco dicendo: “Voglio ringraziare Andrea per questo invito e questa opportunità di parlare con voi, che siete il futuro. Voi giovani dovrete essere più cittadini europei, dovrete investire su di voi, nei vostri studi, nella vostra formazione”.
Mario Centeno ha poi dialogato con gli oltre 400 studenti delle scuole secondarie italiane, presenti alla Camera di commercio di Firenze, dove lunedì si è svolto il dibattito. Tanti i temi toccati grazie agli interventi dei ragazzi, che hanno portato all’attenzione le differenze tra i paesi in ambito economico e le sfide che l’euro e l’Unione europea dovranno affrontare in futuro.
Tra i molti quesiti, quello di Francesco, studente di un liceo statale di Savona, che ha chiesto cosa sarebbe accaduto durante la crisi del 2008 se il Portogallo avesse mantenuto l’escudo. Oppure il quesito di Cosimo, del liceo Cicognini Rodari di Prato, su come l’Italia possa raggiungere la stessa efficienza nei trasporti dei paesi iberici. C’è stata poi la domanda di Viola, del Machiavelli-Capponi di Firenze, sulla crisi della Germania, ora non più “motore d’Europa”. Sull’economia tedesca è intervenuto anche Carmine, dell’Istituto Cardarelli di La Spezia che ha chiesto un’opinione sui licenziamenti e sulla chiusura degli stabilimenti di Volkswagen. Tutte domande a cui Mario Centeno ha risposto senza tirarsi indietro, mostrando come le differenze tra Italia e Portogallo siano minori di quanto immaginato e che il Portogallo ha migliorato la sua condizione grazie alla riduzione del debito. Un fattore che ha permesso di ridurre le aliquote per gli under 35 e investire in istruzione. Una strada che dovrebbe seguire anche l’Italia per diventare più competitiva. Centeno ha parlato anche della maggior incisività della Bce, grazie alla presidenza di Mario Draghi. Infine, sulle elezioni Usa: “Se vincerà Trump sarà una sveglia per l’Europa, che deve concentrarsi su una politica che permetta una nuova posizione di guida a livello globale”.
Risposte di grande esempio, quelle di Centeno, l’ultimo dei tanti ospiti apparsi in queste undici edizioni di Young Factor, reso possibile quest’anno grazie a Intesa Sanpaolo e UniCredit. Tra gli ospiti passati: il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau, l’ex governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, il suo omologo spagnolo Pablo Hernandez da Cos, quello olandese Klaas Knot, il presidente della Bundesbank, Joaquim Nagel, e la presidente della Bce, Christine Lagarde.