REDAZIONE FIRENZE

Gli angeli dei trapianti compiono 31 anni con il record di missioni: 131 in un mese

Tra avventure e disavventure (alcune incredibili), il Nopc di Firenze non sbaglia un colpo

Massimo Pieraccini (a destra), a sinistra Patrizia Pieraccini

Massimo Pieraccini (a destra), a sinistra Patrizia Pieraccini

Firenze, 16 agosto 2024 – Quando si parte per una missione del Nopc (Nucleo operativo protezione civile-logistica dei trapianti) bisogna essere pronti a fronteggiare qualsiasi imprevisto. Anche il più banale: per esempio l’auto che si ferma, nonostante sia fresca di tagliando, oppure eventi che hanno anche una eco planetaria come il black-out informatico delle scorse settimane con i volontari dell’associazione fiorentina sparsi in mezzo mondo: in tutti i casi l’efficienza della sala operativa è determinante per risolvere i problemi.

La mappa
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 Tutte le missioni andate a termine e un compleanno speciale: il Nopc infatti questo mese compie 31 anni con il record di missioni in un mese, ben 131. “Quanto abbiamo lavorato in questo mese? Tanto, davvero. È sicuramente il mese in cui abbiamo fatto più missioni, ben 131, e anche in situazioni talvolta davvero ad alta criticità”, spiega il presidente e fondatore Massimo Pieraccini.

"E ve ne voglio raccontare un’altra – prosegue - quella di un centro prelievi americano dislocato nel nulla dell’Illinois. Qui, un rappresentante del centro, dopo aver consegnato il prezioso dono a uno dei nostri volontari, si è rifiutato per ben tre volte di chiamare un taxi per permettergli di raggiungere l’aeroporto. Invece, ha preferito chiamare il coordinatore americano, chiedendogli di contattare il nostro coordinatore in Italia, affinché quest’ultimo chiamasse il nostro volontario per imporgli di smettere di insistere, perché lì un taxi non lo avrebbero chiamato. Vi rendete conto? Almeno tre telefonate intercontinentali per non chiamare un taxi! È proprio vero quello che scrivono a caratteri grandi sui muri di un centro prelievi in Florida: voi siete gli eroi di ogni giorno. Non ci sentiamo eroi, ma sicuramente persone che fanno ogni sforzo per portare a termine le loro missioni, diciamo eroi normali”.

" In ogni nostra missione – dice ancora PIeraccini – e quest’anno siamo già a più di 700, ci impegniamo fortemente per assicurare quella normalità che ogni paziente desidera quando ci aspetta. Sappiamo che talvolta la normalità può sembrare banale, ma sappiamo altrettanto bene che in certe circostanze la sorpresa più bella è non avere sorprese e che tutto proceda come pianificato. Noi ci impegniamo ogni giorno al massimo”.