Anna Karenina, le passioni. La letteratura si fa dramma

Stasera e domani alle 21,30 l’opera teatrale di Alberto Rossetti per le donne

Anna Karenina, le passioni. La letteratura si fa dramma

Anna Karenina, le passioni. La letteratura si fa dramma

FIRENZE

Negli spazi dell’ex-città manicomio di San Savi prende il via il cartellone dedicato al teatro. Stasera e domani alle ore 21.30 va in scena "Anna Karenina, le donne e la passione" di Alberto Rossetti, produzione di Seven Cults, compagnia di casa a Roma al Teatro Tor Bella Monaca. Dopo aver esplorato le emozioni e le storie di Elisabetta I e di Giovanna d’Arco, il regista Filippo d’Alessio chiude la trilogia tutta al femminile con "Anna Karenina, le donne e la passione" in una dirompente necessità della letteratura che si fa drammaturgia.

È così che uno dei romanzi più conosciuti di Lev Tolstoj, un vero e proprio capolavoro del realismo, viene proposto ora in un adattamento teatrale in cui è la stessa Anna Karenina a interrogare il pubblico sul mondo emotivo che travolge inaspettatamente il vissuto individuale e sociale, irrompendo con forza nella realtà e nell’immaginario.

Un personaggio, quello di Anna Karenina, apparentemente scontato, ma profondamente enigmatico, che ha saputo trascinare nel vortice esistenziale delle emozioni un intero contesto sociale.

Nella sala d’aspetto di una stazione, luogo di arrivi e partenze, crocevia di esistenze, riappare così la figura di lei pronta a misurarsi con il suo vissuto in grado di coinvolgere, in un gioco teatrale in cerca di attori, quanto della vita irrompe nella scena e quanto della scena irrompe nel quotidiano.

A dare voce e corpo al testo un nutrito cast di attori come Maddalena Rizzi, Bruno Governale, Biagio Iacovelli e Alioscia Viccaro. La regia, come detto, è di Filippo d’Alessio, mentre le scenografie sono di Tiziano Fario.

In programmazione, segue venerdì prossimo, sempre alle 21.30, "Cassandra": produzione de Il Teatro di Napoli, per la regia di Laura Angiulli, anche autrice del testo insieme ad Enzo Moscato.

Cassandra è per la Angiulli– come già per alcune delle fonti a cui attinge per costruire il suo spettacolo (Omero, Eschilo, Licofrone) – una donna che, non potendo salvare Troia e sé stessa dal destino di distruzione / di morte, lo esorcizza raccontandolo. Per citare le parole stesse del testo, Cassandra ripercorre la "storia della mia paura", ossia le esperienze inumane della guerra che a suo tempo attraversò con terrore, ma che oggi può ricordare con calmo distacco, spinta da un furore che genera toccanti slanci di lirismo, con segreto e malsano piacere.Info e prenotazioni tel/whatsapp 335 6270739 o mail a [email protected]

Olga Mugnaini