REDAZIONE FIRENZE

Anno giudiziario 2025, protesta della Cgil davanti al tribunale di Firenze

Il sindacato chiede la stabilizzazione dei 12mila precari Pnrr, il rinnovo del contratto integrativo fermo da 15 anni e investimenti per modernizzare gli uffici

Presidio Fp Cgil davanti al tribunale di Firenze in viale Guidoni

Presidio Fp Cgil davanti al tribunale di Firenze in viale Guidoni

Firenze, 25 gennaio 2025 — In occasione dell’apertura dell’Anno giudiziario a Firenze, la Fp Cgil ha organizzato un presidio davanti al Palazzo di giustizia in viale Guidoni per portare all’attenzione pubblica alcune gravi problematiche del sistema giudiziario. Tra le richieste: nuove assunzioni, la stabilizzazione dei precari legati al Pnrr, una strategia concreta per l’informatizzazione e il rinnovo del contratto integrativo, fermo ormai da 15 anni. “Bisogna far sì che la giustizia possa funzionare realmente”, sottolinea il sindacato.

Le ragioni e gli obiettivi del presidio

Due i temi centrali per la Fp Cgil: la stabilizzazione dei precari assunti grazie al Pnrr e il riconoscimento del loro contributo al miglioramento della macchina giudiziaria negli ultimi tre anni.

Ad oggi, oltre 12mila lavoratori - tra funzionari addetti all’ufficio per il processo, tecnici specializzati e operatori inserimento dati - garantiscono quotidianamente il funzionamento di un servizio pubblico essenziale come la giustizia. Questi professionisti, nonostante le competenze giuridiche e tecniche e l’impegno dimostrato, operano in un contesto di precarietà.

“È un paradosso inaccettabile: chi lavora per tutelare i diritti degli altri non vede riconosciuto il proprio diritto a un lavoro stabile”, denuncia la Fp Cgil, ricordando che il diritto al lavoro è sancito dall’articolo 1 della Costituzione italiana.

Secondo la Fp Cgil, l’ufficio per il processo è un esempio concreto di come il lavoro di migliaia di operatori qualificati possa fare la differenza. Grazie al loro contributo, è stato possibile ridurre gli arretrati giudiziari e avvicinarsi all’obiettivo della ragionevole durata dei processi. I dati del ministero della Giustizia relativi al terzo trimestre del 2024 confermano un miglioramento significativo sia nel settore civile che penale.

La digitalizzazione e l’utilizzo di strumenti innovativi come il fascicolo digitale e le piattaforme di videoconferenza richiedono però un investimento strategico nelle risorse umane. La stabilizzazione dei precari e lo scorrimento delle graduatorie sono perciò secondo il sindacato passi imprescindibili per garantire un sistema giudiziario efficiente e moderno.

Le richieste della Fp Cgil

La Fp Cgil sottolinea l’importanza di rinnovare il contratto integrativo del ministero della Giustizia. Inoltre, è necessario un adeguato salario accessorio per contrastare la fuga di lavoratori verso altri enti e ministeri con migliori condizioni economiche e di carriera.

“Senza un investimento concreto nel personale, rischiamo la chiusura degli uffici giudiziari per mancanza di personale. L’età media dei dipendenti è di 58 anni e solo nel triennio 2023-2025 sono uscite oltre 5mila persone”, avverte la Fp Cgil.

L’appello al Governo

La Fp Cgil apprezza l’impegno del Governo per la stabilizzazione di 6mila lavoratori precari, ma ribadisce che per mantenere i livelli di efficienza raggiunti è necessario stabilizzare tutti i 12mila attualmente in servizio.

Inoltre, l’organizzazione sindacale richiama l’attenzione sull’inadeguatezza degli edifici giudiziari, molti dei quali sono di pregio storico ma non conformi agli standard moderni. “Investire nella giustizia non è una spesa, ma un investimento per il futuro del Paese”, la conclusione della Fp Cgil.