Con i tagli ipotizzati dal Governo ai fondi Pnrr, in Mugello non sono in bilico soltanto palestre, campi sportivi, piscine e interventi di recupero di aree degradate – come il Foro Boario a Borgo San Lorenzo – ma ci sono anche forti timori per le già previste opere destinate a cambiare il volto dei servizi sanitari mugellani.
A livello nazionale l’annunciato piano di revisione del Pnrr potrebbe portare da 1350 a 936 le case di comunità e da 400 a 304 gli ospedali di comunità.
E per la Toscana si ipotizza un taglio di 20 case di comunità e di 8 ospedali di comunità. In Mugello sono previsti sia un ospedale di comunità con l’ampliamento dell’attuale poliambulatorio di viale della Resistenza a Borgo San Lorenzo, sia "Case di comunità" in tutti i comuni del Mugello.
"Dobbiamo ancora usare il condizionale – dice Paolo Omoboni, presidente della Società della Salute Mugello e sindaco di Borgo San Lorenzo -. Nel rapporto tra governo ed enti locali c’è una cosa peggiore di un taglio di risorse, ovvero l’incertezza: l’annuncio di un taglio delle risorse, la rassicurazione a voce che saranno sostituite da altre, ma senza dire quali progetti saranno definanziati e con quali risorse certe sostituite. Il Governo rassicura, e dice che si attingerà ad altre fonti di finanziamento per compensare le quote Pnrr venute meno, come i fondi sull’edilizia sanitaria e i fondi di coesione, fondi che però sono già destinati per finanziare altre strutture sanitarie in Toscana. Quindi la coperta è corta, e questi tagli somigliano ad un vero e proprio attacco al modello sanitario toscano, più che una revisione tecnica".
Così si mette in forse, in Mugello, l’ospedale di comunità, ovvero una struttura che ha una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, rivolta a persone che hanno bisogno di assistenza e sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna; e poi le case di comunità in tutti i comuni del Mugello, e un "hub" nello stesso poliambulatorio borghigiano, dove ci saranno ambulatori con medici di famiglia e pediatri, servizi di cure primarie e di assistenza domiciliare, servizi di specialistica ambulatoriale, un punto prelievi, spazi per servizi diagnostici di base, oltre alla Centrale Operativa Territoriale per la presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti.
Tutto questo rischia di rimanere sulla carta. Perché è un piano da oltre 14 milioni di euro, e di questi oltre 5 milioni sono attesi dal Pnrr. In particolare 5 milioni di euro a Borgo San Lorenzo per ospedale di comunità, casa di comunità e centrale operativa e un cofinanziamento di 600 mila euro per la casa di comunità – spoke a Dicomano, tutti interventi a rischio.
"Per questo chiediamo certezze - conclude Omoboni -: se mancassero questi finanziamenti, salterebbe il sistema Mugello, con ricadute molto negative soprattutto sulle persone e le famiglie, e con sicuro collasso del Pronto Soccorso, già oggi in forte crisi di personale, che diventerebbe sempre più l’unico posto, certo, di una presa in carico sanitaria".
Paolo Guidotti