SANDRA NISTRI
Cronaca

Antenne sul Monte Morello, il Comune fa pulizia

Coniugare il paesaggio con la selva di stazioni radiotelevisive presenti al piazzale Leonardo: scattano le ordinanze

di Sandra Nistri

Fare ordine, letteralmente, nella ‘selva’ di antenne di stazioni radiotelevisive presenti al piazzale Leonardo su Monte Morello. Con questo obiettivo il Comune di Sesto ha emanato una serie di ordinanze destinate ad alcuni operatori presenti in zona ma soprattutto ha dato il via a un percorso che dovrebbe coinvolgere più attori: "La necessità - sottolinea l’assessore all’urbanistica Damiano Sforzi - è quella di coordinare le norme paesaggistiche con il diritto alle telecomunicazioni che deve essere garantito. Le antenne attualmente esistenti a Monte Morello non sono compatibili con le norme sul paesaggio tanto che la Soprintendenza non le autorizzate. Di conseguenza le ordinanze che abbiamo pubblicato sono funzionali a innescare un procedimento, un confronto tra tutti i soggetti interessati nella vicenda, sia i gestori che il Comune, la Sovrintendenza, l’Arpat per citarne alcuni, per poter trovare una soluzione condivisa che vedrà la razionalizzazione delle antenne salvaguardando la possibilità di trasmettere".

Razionalizzazione che, sicuramente, anche se l’iter non è ancora iniziato, dovrà comportare un accordo fra più gestori per una ‘coabitazione’. Al momento non è dato sapere quali potranno essere i tempi del confronto e di un possibile progetto condiviso ma il percorso, comunque, sarà avviato. La vicenda e le polemiche collegate alle antenne realizzate su Monte Morello sono fra l’altro annose: ad eccezione tra l’altro della Rai, che aveva i permessi necessari, altri tralicci erano stati posti in zona in maniera abusiva. Proprio per questo motivo nel 1986 alcuni gestori avevano presentato una richiesta di sanatoria che era stata bocciata per quasi tutti dal Comune nel 1990, con la contestuale ordinanza di demolizione entro 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza dell’opera realizzata senza alcun titolo. Contro l’atto alcuni operatori avevano scelto la strada del ricorso al Tar e poi al presidente della Repubblica ma, in entrambi i gradi, i ricorsi erano stati respinti confermando la bontà delle ragioni del Comune. Nel 2004 poi c’era stato un nuovo tentativo di richiedere un condono per le antenne senza permesso ma anche in questo caso era arrivato un nuovo diniego. Ora, con le ordinanze di rinnovazione dei termini per adempiere all’ordinanza 226 del 1990 del Comune, il procedimento si riapre con l’intenzione, se sarà possibile, di arrivare a una soluzione.