
Il crocifisso miracoloso del Chiarito ha bisogno di restauro, ed è già in moto la macchina per intervenire sulla preziosa opera che, attualmente, si trova nella chiesa di San Jacopo a Querceto: "L’esigenza – spiega Piero Cosi (foto), parrocchiano e curatore di un volume su due figure fondamentali per la chiesa quercetana, don Eligio Bortolotti e don Alberto Cortesi – è emersa in occasione di alcune foto artistiche realizzate al crocifisso dal fotografo Christian Ceccanti. Osservando le immagini ci siamo accorti che, in alcune parti, il crocifisso era stato attaccato dal tarlo e che il problema riguardava, in particolare, la parte alta. Ma non solo. Così alcuni mesi fa è stato avviato un percorso che coinvolge la Sovrintendenza e la scorsa settimana una restauratrice è venuta a Querceto per valutare l’intervento. A settembre ci sarà un nuovo sopralluogo per definire meglio le prossime tappe. L’idea è di non procedere a un restauro solo nella parte in cui il legno è stato attaccato, lavoro meno impattante dal punto di vista economico ma parziale, ma di procedere a un intervento più complessivo vista anche l’importanza del crocifisso". L’opera – cui è stato dedicato anche un libro di Alessandro Ricci, pubblicato dalla casa editrice sestese "apice libri" - attribuita al Maestro del Crocifisso di Camaiore, risale alla metà del 1300: secondo la tradizione, al crocifisso sarebbero attribuiti moltissimi miracoli tanto che la cappella che lo conservava, presso le Monache del Chiarito a Firenze, era ricoperta da ex voto compreso quello di Lorenzo il Magnifico per essere scampato alla Congiura dei Pazzi. La traslazione dell’opera in San Jacopo dal vicino Monastero di San Domenico, dove era finita per una serie di vicissitudini, era avvenuta nel 2013.
Sandra Nistri