Festa di Liberazione con scintille politiche. Peraltro piuttosto prevedibili già alla vigilia visto che – dopo un avvio di campagna elettorale abbastanza soft – le stesse hanno preso a innescarsi ormai quotidianamente per ogni quisquilia, ergo l’ancora ’scomodo’ 25 aprile non poteva far altro che dare il la all’ennesimo botta e risposta fra centrosinistra e centrodestra.
Anzi direttamente tra i due candidati di punta in corsa per Palazzo Vecchio, la dem Sara Funaro e il civico Eike Schmidt, che ormai se le dicono in prima persona senza più lasciare il terreno dello scontro solo ai rispettivi ’colonnelli’, Federico Gianassi da una parte e Giovanni Donzelli dall’altra, tanto per citare i più bellicosi degli ultimi tempi.
A iniziare a ’litigare’ è stavolta la solitamente pacata Funaro la quale, dopo aver sottolineato che "il 25 aprile è un giorno che fa parte della nostra storia e che deve essere ricordato con attenzione, serietà e senza censure" e che la memoria stessa è "un antidoto all’indifferenza e va coltivata giorno dopo giorno e tramandata alle nuove generazioni" ha tirato un missile al competitor:
"Io sono sempre stata antifascista e sempre lo sarò" mentre "Schmidt chiedo come ci si può dichiarare antifascista e farsi appoggiare da chi non lo è".
L’ex direttore degli Uffizi, poco prima, aveva rimarcato il fatto che la sua presenza in piazza per le celebrazioni della Liberazione non doveva affatto stupire perché per lui è consuetudine. "Bisogna ricordare le cose terribili che i miei connazionali tedeschi hanno commesso durante la seconda guerra Mondiale, e anche prima, cose di cui io non essendo solo cittadino italiano ma anche tedesco, essendo nato in Germania, sebbene alcuni decenni dopo, mi vergogno e di cui i miei connazionali si devono e si dovranno ancora vergognare per i prossimi secoli, cose terribili" ha ribadito Schmidt il quale si è poi di nuovo affrettato a togliersi di dosso ogni abito politico.
"Io sono indipendente, non indacato da nessuno. Questo è un problema che hanno altri..." ha detto e in merito agli attacchi degli ultimi giorni: "Nella mia lista non c’è nessun esponente né di Casapound né di altre forze politiche. Nella mia lista ho due ex Pd, Paolo Bambagioni e Lorenzo Sibilia, che è il nostro secondo ‘acquisto’".
Replica poi alle accuse di ’sessismo’ rivoltegli dopo aver definito Funaro "portaborse" del sindaco uscente: "Non dico nulla su questo tema, assolutamente. Queste cose dimostrano che loro non hanno argomenti di nessun tipo".
Intanto sul fronte delle comunali i tempi per un accordo tra Pd e 5 Stelle, già complicatissimo, diventano sempre più stretti. O si chiude entro questo fine settimana oppure, fanno sapere i big del Pd locali, ognuno per la sua strada e ci si vede, eventualmente, al ballottaggio.