È iniziata col botto la 33esima Biaf, la Biennale dell’Antiquariato di Firenze, aperta ieri al pubblico (fino al 6 ottobre) con taglio del nastro della sindaca Sara Funaro, del presidente della Regione Eugenio Giani e del segretario generale Fabrizio Moretti. A Palazzo Corsini gli ottanta espositori, che rappresentano le migliori gallerie internazionali, sono già due giorni che tessono relazioni, ricevono offerte e e firmano acquisti con i privati e con le istituzioni museali più importanti del mondo. È già stata venduta ad esempio la tavola trecentesca di Pietro Lorenzetti, acquistata dal Comune di Pienza per ricomporre parte del Polittico di Monticchiello; e la Madonna con Bambino in trono fra due angeli reggicortina e quattro angeli musicanti, s del XIV di Bicci di Lorenzo. Così come ha già trovato un acquirente la Testa del vescovo Andrea de’ Mozzi (1296-1300 circa) scolpita da un collaboratore di Arnolfo di Cambio. Bene anche l’arte più recente, con la vendita di opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Arnaldo Pomodoro, Alighiero Boetti, De Chirico, Nomellini.
Ma siamo solo all’inizio e i capolavori in mostra sono tanti: dal dipinto di Tiziano al disegno di Michelangelo, dal paesaggio con amorini di Guido Reni al Ritratto di bambina di Boccioni, alla Madonna del Bronzino alle teste urlanti del Bernini.
Venerdì sera, intanto, ha fruttato più di 100mila euro l’evento charity tenutosi a Palazzo Vecchio e organizzato dalla Fondazione Andrea Bocelli. Durante la cena di gala con quasi 500 ospiti, si è svolta l’asta battuta da Simone De Pury e Fabrizio Moretti, per raccogliere fondi per aiutare le persone in difficoltà a causa di malattie e emarginazione sociale. Andrea Bocelli ha sorpreso il pubblico con la sua esibizione insolita al piano, non potendo cantare per i postumi di un’influenza, accompagnato dal flautista Andrea Griminelli, noto per la sua collaborazione con Luciano Pavarotti.
"Girare a Palazzo Corsini questi giorni mi ha fatto commuovere – ha detto il segretario e curatore della Biaf Fabrizio Moretti all’inaugurazione – rivedo quel mondo della vera arte: io penso che l’arte antica sia l’arte per eccellenza. Invito tutti a vedere questa mostra perché è la mostra della comunità, di Firenze, degli italiani. Noi siamo come psicologici: riusciamo a vendere antidepressivi perché l’arte ci aiuta a vivere al meglio".
Ma alla Biaf ci saranno anche degli addii. Martedì prossimo l’associazione Amici di Doccia annuncerà che, dopo oltre vent’anni dedicati alla conservazione e valorizzazione dell’antica Manifattura Ginori, cessa le sue attività. Nell’occasione, presenterà gli interventi di restauro realizzati nell’ultimo anno.