SANDRA NISTRI
Cronaca

Antonio Catania è ’Azzurro’: "Vi porto nella vita di Maltese"

Il monologo in scena stasera al Teatro Manzoni di Calenzano. Al pianoforte c’è Sergio Collicchio

Al Teatro Manzoni di Calenzano stasera arriva Antonio Catania con ’Azzurro’, uno spettacolo ironico tratto dagli scritti di Curzio Maltese

Al Teatro Manzoni di Calenzano stasera arriva Antonio Catania con ’Azzurro’, uno spettacolo ironico tratto dagli scritti di Curzio Maltese

Antonio Catania sarà protagonista, stasera (ore 21,15) al Teatro Manzoni di Calenzano, del monologo ’Azzurro’ di Paola Ponti tratto dal libro ’Azzurro stralci di vita’ di Curzio Maltese. L’attore, che nella sua lunga carriera ha avuto grande successo sia a teatro che al cinema e televisione, sarà accompagnato al pianoforte da Sergio Collicchio, le musiche sono di Nicola Piovani, la regia di Carmen Giardina.

Catania, ci racconta ‘Azzurro’?

"È la storia di una vita, quella di Curzio Maltese, e come tutte le storie di vita ha momenti buoni e momenti brutti. Diciamo che Curzio era un personaggio molto interessante, aveva questa capacità di scrittura innata che lo rendeva unico nel suo genere. In poco tempo riusciva a scrivere un articolo con grande ironia e la sua satira graffiante. Ha avuto una vita interessante, ha incontrato tante persone, da Renzo Piano a Ken Loach o Paolo Conte, era amico di Benigni, Cerami, Nicola Piovani. Però, nello stesso tempo, ha avuto anche una esistenza molto sfortunata, da un lato per il lavoro dall’altro sul lato personale: orfano fin da piccolo del padre, con le difficoltà economiche della famiglia, la malattia della sorella che è morta molto giovane e poi la sua malattia per cui ha sofferto tanto. Quindi momenti divertenti ma anche molto drammatici".

L’idea del monologo come è nata?

"Da una lettura fatta in comune dagli amici per commemorare Curzio. In quell’occasione abbiamo visto che tutto poteva diventare un monologo, come lui diceva sempre, e lo abbiamo fatto".

Lei è un attore che ha avuto molti ruoli nel cinema, in teatro e televisione, ambiti con linguaggi molto diversi. C’è uno in cui si trova più a suo agio?

"Diciamo che il teatro ha un impatto immediato con il pubblico, si sente la partecipazione diretta delle persone che si ha davanti. E poi ogni sera è unica, quindi speciale. Non ho mai lasciato il teatro. Fare il cinema è divertente anche perché puoi rivederlo dopo tanto tempo ed è più comodo, tranne quando devi girare in sedi assurde e con temperature improponibili".

Oltre al teatro ha altri progetti e impegni a breve termine?

"Sto partecipando a una fiction per la Rai che si chiama ‘Una finestra vistalago’ dai racconti di Andrea Vitali. Fino al 29 aprile gireremo sul lago di Como: con me ci sono Paola Minaccioni, Antonio Folletto che è il protagonista, Domenico Gettamore. Ancora non sappiamo quando andrà in onda".