SANDRA
Cronaca

Anziani digitali Mutuo soccorso generazionale

Sandra

Vegni

Sono una baby boomer, lo ammetto. Faccio parte di quella folta schiera di ex giovani nati fra il ‘45 e il ‘60 che hanno immeritatamente goduto di un altro boom, quello economico, di buoni studi e di ottima musica nonché di diverse conquiste sociali ottenute, queste sì, con un certo merito. Quelli che, dopo la pensione, fanno le cose che hanno rimandato: viaggiano, scrivono, suonano uno strumento e si dedicano al volontariato con entusiasmo. Faccio parte di una sede periferica di Auser Volontariato che, per statuto, è un’associazione di ‘Anziani per gli Anziani’. Dove mi occupo – per merito o forse perché non c’erano altri disponibili – di cultura. Eventi, visite, letture e teatro. Curo il sito web (con qualche aiutino) e la pagina Facebook (senza). Social nel quale sembra che i più attivi siano gli quelli della terza età. I baby boomers, appunto. A marzo 2020 eravamo veramente a terra. Impossibile socializzare; gli anziani restino a casa! Era il grido di guerra. La depressione si diffondeva, come il covid. Non perdiamoci di vista, dicevano gli associati. Invèntati qualcosa, diceva l’associazione. Intanto, per passare il tempo, tutti attaccati a Facebook. Ho lanciato un invito: se noi non possiamo uscire, lasciamo uscire i nostri pensieri. E ne sono usciti! 80 racconti di ricordi, 25 storie natalizie, 36 pensieri andanti compreso qualche poesia, mischiati a foto e disegni. Gli anziani digitali non si fanno pregare: scrivono, leggono, poetano, dipingono, fotografano. E sono anche bravi. Si incoraggiano a vicenda e si sostengono. Qualcuno ha iniziato a scrivere e non si ferma più. E’ stato – lo è ancora – parecchio bello. Riconoscersi nelle emozioni degli altri in un mutuo soccorso generazionale. Facebook è roba da anziani? Ma che anziani!