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Il blitz dei Nas nelle rsa
Firenze, 18 febbraio 2025 – Mentre i Nas indagano sulle cause dei malori che hanno portato alla morte di tre anziani e al ricovero di numerosi altri pazienti di alcune rsa del fiorentino, l’amministratore delegato di Sereni Orizzonti, Gabriele Meluzzi, risponde alle polemiche scaturite in merito ai mancati messaggi di cordoglio alle famiglie delle vittime e, soprattutto, all’invio delle fatture di pagamento avvenuto dopo i decessi.
Dichiarazioni di Gabriele Meluzzi
“Abbiamo provato a contattare la signora Samuelli in ogni modo per esprimere il nostro cordoglio, ma non ci sta al momento rispondendo. Ci siamo perciò risolti ieri ad inviare una mail di condoglianze da parte dell’azienda”, chiarisce Meluzzi, che aggiunge: “Siamo i primi a volere che gli accertamenti siano i più rapidi e precisi possibile, confidando di poter dimostrare che l’azienda ha seguito correttamente norme e procedure, tenendo presente che l’errore umano è sempre possibile: ove dovessero emergere errori di singoli collaboratori procederemo ad immediate sanzioni”.
"Ci teniamo a precisare – dice poi Meluzzi – che l’invio delle fatture ai familiari di Giampiero Samuelli, Daria Tanzini e Carla Ferretti è stato frutto di un automatismo informatico, per il quale non verrà richiesto alcun pagamento; ieri mattina sono state immediatamente emesse note di credito, di cui i familiari hanno ricevuto comunicazione formale. Abbiamo provveduto a contattare nei giorni scorsi familiari e amministratori di sostegno per esprimere il nostro cordoglio, ma malgrado numerosi tentativi non è stato possibile parlare con Lucia Samuelli. Ci siamo alla fine risolti ad inviare alla famiglia una mail per esprimere il nostro cordoglio e il nostro profondo dispiacere che con questa nota vogliamo ribadire”.
Applicazione dei protocolli da parte di Sereni Orizzonti
Sereni Orizzonti torna poi a ribadire la corretta applicazione dei protocolli riguardo alla mensa. “Poniamo al centro di ogni azione il benessere degli ospiti e siamo sconfortati per quanto accaduto, di cui ancora non comprendiamo le reali ragioni. Il centro cottura di Monsavano opera da anni senza che in passato mai ci siano stati rilievi, con personale qualificato e formato. Il centro cottura è regolarmente controllato dalle autorità di vigilanza ed è soggetto a verifiche e audit interni svolti da soggetti accreditati a livello nazionale. L’ipotesi più probabile è al momento una contaminazione all’origine di qualche prodotto alimentare o della catena del freddo, consegnato da fornitori esterni. Occorre ora attendere gli esiti delle indagini microbiologiche delle autorità, in cui riponiamo la massima fiducia, per comprendere compiutamente cosa sia accaduto.”