di Pietro Mecarozzi
e Fabrizio Morviducci
"Mi ricordo ancora le grida della madre prima che la portassero in ospedale, dove poi è morta. Lunedì poi il corpo senza vita del padre e mercoledì sera abbiamo visto i carabinieri portarlo via in manette. Siamo davvero senza parole". C’è sconcerto tra i residenti del condominio vicino alla chiesa di San Bartolomeo in Tuto di Scandicci, dove lunedì scorso è stato trovato senza vita, disteso sul suo letto, S.B., pensionato di 84 anni.
Mercoledì sera è stato arrestato il figlio G.B., imprenditore 56enne. Adesso si trova a Sollicciano. È in stato di fermo. L’accusa è quella di maltrattamenti nei confronti del padre. Oggi Giacomo Pestelli, pm titolare dell’indagine, darà incarico per l’autopsia al medico legale Martina Focardi. L’obiettivo è capire se la morte dell’anziano sia stata provocata dalle presunte violenze attribuite al figlio. Come successo pochi anni fa con la madre.
La Corte d’Assise di Firenze, lo scorso dicembre, lo ha infatti condannato a 6 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale dopo aver picchiato la madre di 88 anni provocandone, senza volerlo, la morte. Era il 2022. L’uomo – difeso dagli avvocati Samuel Stampigli e Marina Grasso – è stato invece assolto dall’accusa di maltrattamenti nei confronti del padre, con revoca delle misura cautelare di divieto di avvicinamento al genitore.
Il 56enne si è reso irreperibile per due giorni. Ma i carabinieri erano sulle sue tracce. E mercoledì sera è stato individuato e in manette trasportato al cercare di Sollicciano, Ieri, da dietro le sbarre, ha fornito la sua versione dei fatti al legale (che a sua volta ha dato incarico a un medico legale di parte).
Nell’ottobre del 2022 furono i vicini di casa a dare l’allarme, sentendo le urla provenire dall’appartamento dove l’84enne, trovato senza vita lunedì, viveva con la moglie. Quando i militari arrivarono in casa, trovarono la donna con segni dell’aggressione su tutto il corpo. L’anziana, che aveva 88 anni, fu ricoverata in ospedale e morì nei giorni successivi. L’autopsia rivelò che la morte era avvenuta a causa delle percosse ricevute.
Le attenzioni dei militari finirono, anche in quel caso, sul figlio. L’uomo fu arrestato. E in aula ammise di aver insultato e minacciato la madre perché era esasperato dalla situazione. Ammise anche di averla strattonata, ma negando di averla colpita. Al processo i vicini di casa degli anziani raccontarono anche di urla, insulti e minacce provenienti dall’appartamento dei vicini, quando il figlio andava a trovare i genitori.
Quello che sembrava una morte naturale, oggi potrebbe quindi trasformasi in un tragico déjà vu.