MONICA PIERACCINI
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Cronaca

“Ape sociale“: si accede da 63 anni e 5 mesi. Cambiano i contributi

L’Ape sociale è un sostegno economico pensato per accompagnare i lavoratori più fragili alla pensione di vecchiaia, disponibile dai 63...

L’Ape sociale è un sostegno economico pensato per accompagnare i lavoratori

più fragili alla pensione

di vecchiaia, disponibile

dai 63 anni e cinque mesi.

Una misura che è stata prorogata fino

al 31 dicembre 2025.

I destinatari restano

gli stessi dello scorso anno: disoccupati senza più ammortizzatori sociali,

invalidi con almeno il 74% di invalidità, caregiver e lavoratori impiegati in mansioni faticose o usuranti da almeno sei anni

negli ultimi sette o sette

negli ultimi dieci anni (in quest’ultimo caso sono richiesti 32 anni di

contributi per gli edili e 36

per gli altri).

Tra i lavori che sono considerati usuranti: docenti di scuola primaria e pre-primaria, artigiani, agricoltori, operai specializzati, tecnici della salute, addetti alla gestione dei magazzini.

Per il 2025 il requisito contributivo è fissato

a 30 anni (36 per i lavori gravosi), ridotti di un

anno per ogni figlio fino

ad un massimo di due

anni per le madri.

L’assegno, erogato per un massimo di 1.500 euro

mensili lordi, cessa al raggiungimento dei 67 anni. Dal 2024 l’Ape sociale

non è compatibile con redditi da lavoro autonomo o dipendente, salvo quelli occasionali entro 5mila euro annui lordi. Le domande

vanno presentate all’Inps

in tre finestre temporali:

dal 1° gennaio al 31 marzo,

dal 1° aprile al 15 luglio,

dal 16 luglio al 30 novembre. Le istanze tardive sono accettate solo in caso di risorse residue.

mo.pi.