Si può fare per tanti anni musica di altri e scoprire a un certo punto di voler fare conoscere i risultati della propria vocazione autorale, rimasti nel cassetto. Una storia che ha portato Fulvio Vasarri (nella foto) a pubblicare l’album Appunti di viaggio (Media Records, www.fulviovasarri.com). Vasarri ha studiato pianoforte all’età di 17 anni prima come autodidatta e poi successivamente studiando alla scuola di Walter Savelli, pianista per tanti anni di Claudio Baglioni. Accanto allo strumento ha studiato fonica e la sua attività negli anni ha unito i due aspetti, quello di musicista e di titolare di studio di registrazione. Appunti di viaggio, come spiega lo stesso Vasarri, "è la sintesi di varie esperienze musicali come un taccuino su cui ho scritto e riportato in musica emozioni, sogni e speranze nel corso di una vita dedicata alla musica". Una vita che si è svolta non solo in Italia, ma anche all’estero, in particolare in Giappone.
Le canzoni del disco hanno come ispirazione il pop italiano che Vasarri ha conosciuto bene come interprete, assimilandone lo stile. Questo gli ha permesso di costruire brani basati sulla melodia e arricchiti da arrangiamenti ricchi di sonorità ma mai invadenti nei confronti del testo, parte importante della creazione. Tracce come Fino alla Croce del Sud, Sento, la ballata Io ci sarò, Sai che c’è mostrano una buona vocazione che si fa apprezzare all’ascolto.
Michele Manzotti