REDAZIONE FIRENZE

Apre il primo soccorso del Serristori di Figline

Il Centro medico avanzato aperto solo di giorno in via sperimentale per codici non gravi. Fp Cgil: “Senza nessuna assunzione di personale, enorme impiego di soldi pubblici”

L'Ospedale Serristori di Figline

Figline Incisa Valdarno (Firenze), 30 giugno 2023 - All’ospedale Serristori di Figline Incisa apre il Centro Medico Avanzato: da lunedì vi si potranno recare gli utenti per patologie a bassa complessità o codici minori e solo presentandosi da soli. Nessuna ambulanza e nessuna urgenza: queste andranno a Ponte a Niccheri o Montevarchi. 

Il presidio con medici ed infermieri che ha preso il posto del pronto soccorso chiuso 2 anni e mezzo fa, sarà aperto dodici ore al giorno per sette giorni a settimana. L’inaugurazione del Centro Medico Avanzato sarà lunedì alla presenza dei vertici regionali, comunali, sanitari. Prevista la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani con la sua vice Stefania Saccardi, il sindaco di Figline e Incisa Giulia Mugnai, gli assessori regionali alla sanità Simone Bezzini e alle politiche sociali Serena Spinelli, il presidente SdS Firenze sud est Francesco Casini. Presenti anche il direttore generale Asl Paolo Morello Marchese, la direttrice del Serristori Elettra Pellegrino, il neo direttore del centro medico avanzato Gianfranco Giannasi. Il nuovo presidio sanitario di primo soccorso sarà sperimentale.

Ma la Fp Cgil non ne condivide la strutturazione. “Vi verranno trattati una modesta quantità di piccoli casi clinici, denominati codici minori, con l’obiettivo di ridurre il costante sovraffollamento del vicino P.S. dell’Ospedale delle Grucce e del Presidio di Ponte a Niccheri, così come stabilito dalla delibera regionale, ma nessuno ha saputo dirci quanto durerà”.

Il personale sanitario, medici e infermieri, denuncia il sindacato, “è attivato con turni di lavoro “aggiuntivi”, oltre il normale orario di lavoro, pagati il doppio (33 euro/h nei giorni ordinari; 35 euro/h nei giorni festivi per gli infermieri) del normale valore dell’ora di lavoro contrattuale”. Il che significa, secondo i calcoli del sindacato, “90.000 euro di spesa per il personale per soli due mesi” e di dispendio di risorse umane “visto che il personale reclutato sarà quello operante nei due presidi ospedalieri Serristori e Ponte a Niccheri, dove nei servizi di degenza si vivono da mesi condizioni di lavoro estreme a causa della grave ristrettezza delle dotazioni organiche, con l’incubo che la più banale delle assenze costringa i lavoratori presenti a turni continuativi di 12 ore o rientri forzati dal giorno di libero”. Questi fondi, suggerisce la Cgil, “potevano essere spesi per esempio per ripristinare un impianto di condizionamento delle sale operatorie di Ponte a Niccheri che da settimane, a causa del mancato funzionamento, ha fatto ridurre considerevolmente le attività operatorie, con un ulteriore allungamento delle liste di attesa, impianti di cui i NAS già dal 2017 chiedevano l’urgente adeguamento”.