CARLO CASINI
Cronaca

Argingrosso, frontiera del bivacco. Tra montagne di rifiuti e baracche

L’area, da anni al centro di un progetto di riqualificazione, è vittima di sporcizia e illegalità. Due diversi insediamenti spuntano in mezzo alle sterpaglie, tra lamiere e teloni, in via del Poderaccio.

L’area, da anni al centro di un progetto di riqualificazione, è vittima di sporcizia e illegalità. Due diversi insediamenti spuntano in mezzo alle sterpaglie, tra lamiere e teloni, in via del Poderaccio.

L’area, da anni al centro di un progetto di riqualificazione, è vittima di sporcizia e illegalità. Due diversi insediamenti spuntano in mezzo alle sterpaglie, tra lamiere e teloni, in via del Poderaccio.

di Carlo CasiniFIRENZEIl campo nomadi del Poderaccio è stato dismesso nel 2020, con proclamo che qui, prima o poi (più poi che prima) arriverà il Parco Florentia: 64 ettari totali per riqualificare le campagne dietro l’Argingrosso e l’area ex Gover unendo le due rive d’Arno con due passerelle e incrementando ‘Grandi Cascine’ e ciclovia dell’Arno. Un progetto che procede, ma ancora non è arrivato: "L’amministrazione sta lavorando costantemente per il Parco Florentia" garantiscono da Palazzo Vecchio. Ma gli interventi finora si sono concentrati nel Parco dell’Argingrosso, che sarà compreso nel più ampio Florentia: "Le prime attività sono già state svolte con la bonifica dai rifiuti dell’area dell’ex campo rom e la conclusione del primo stralcio della riqualificazione del Parco dell’Argingrosso".

Ovvero l’area del lago e il nuovo anfiteatro; con la seconda (già avviata) si stanno realizzando nuovi orti, l’area gioco e la pista di Bmx. "Con ulteriori fondi europei (6 milioni) nel corso di questo mandato verrà realizzata la passerella ciclopedonale sulla Greve che collegherà con Mantignano e sarà rifunzionalizzata l’area verde lungo l’Arno". Non si sa però quando la riqualificazione arriverà nel ’disgraziato’ triangolo tra Indiano, Greve e Arno: "L’intervento complessivo del parco è un progetto ambizioso che si svilupperà nel corso di più anni", spiegano dal Comune.

E ad oggi continua a essere una terra di nessuno in cui sorgono baracche tra le sterpaglie, dietro muraglie di lamiere accroccate e teli: humus fertile per l’illegalità, in primis lo scarico abusivo di rifiuti. Vero, la situazione è migliorata lungo la pubblica via, dove, con sforzo di Alia costretta a soventi interventi di pulizia e le misure di risposta del Comune – telecamere e controlli – sono diminuite le cataste di rifiuti. Tuttavia sono ben lungi dall’essere sparite. Va meglio rispetto alla situazione denunciata su queste colonne a settembre, davanti alla fattoria didattica ‘L’altro asilo’, anche se ancora si vedono rifiuti; ma lungo via del Poderaccio la situazione è ancora tragica: cumuli di sacchi, scarti industriali, laterizi. Però, oltre al dramma ecologico, c’è soprattutto quello umano. Dentro a quei poveri ripari che spuntano in mezzo a montagne d’immondizia, topi e insetti, vivono persone. Due gli insediamenti principali. Uno sul lato opposto di via del Poderaccio rispetto all’ex campo, in un terreno privato, si intravede dalla boscaglia più rada per l’inverno. Il problema, aveva spiegato il Comune già a settembre, è che quel terreno è privato e non può intervenire direttamente, ma erano state attivate le procedure per sollecitare al privato l’intervento. Due stagioni sono passate, ma il dialogo con la proprietà non pare aver sortito risultati. L’altro insediamento è nella parte finale di via dell’Isolotto, dove diventa una viottola sterrata e, un po’ per il fango che fa temere di impantanarsi, un po’ per gli sguardi torvi che non sembrano apprezzare i curiosi, si fa retromarcia.

Qui, oltre l’Indiano e nel sentiero che lo segue sotto, nuovi scarichi abusivi e bivacchi. Anche questo già noto nel sopralluogo di settembre, ma era emerso nel 2023 in un sopralluogo con il consigliere regionale Torselli e nel 2019, in seguito all’aggressione ai danni di una persona con disabilità avvenuta nel vicino centro equestre. Almeno qui qualcosa si è mosso: il 23 gennaio il Consiglio di Quartiere 4 ha approvato una mozione per la rimozione dell’accampamento e la bonifica dell’area, impegnando la giunta a individuare con il supporto della polizia municipale le responsabilità degli abbandoni, ma anche a trovare soluzioni alternative per le fragilità sociali e minorili.