DIMANUELA PLASTINA
Cronaca

Argini Resco Il nemico è giapponese

Scoperta una pianta invasiva che indebolisce le sponde dei fiumi, Stefanini: "Presenza massiccia"

Argini Resco Il nemico è giapponese

di Manuela Plastina

Anche il Resco, dopo altri fiumi italiani, in primis alcuni tratti del Po, deve combattere contro un nuovo nemico: il Poligono del Giappone. Si tratta di una pianta infestante tra le più invasive e pericolose per la biodiversità. La Reynoutria japonica - questo il nome scientifico - con le sue radici rende gli argini instabili, favorisce l’erosione del terreno e rappresenta una minaccia per le specie locali.

Si tratta di una pianta verde con foglie rotonde o ovali acuminate in punta lunghe fino a 20 centimetri, fiori spighiformi bianco-verdi o rossi e frutti avvolti da una membrana biancastra che li fa trasportare facilmente dal vento; si può sviluppare in profondità fino a 4 metri rendendo instabili gli argini dei fiumi, dove trova il suo habitat ideale.

Il Poligono del Giappone ha infestato così tanto il Resco che sta condizionando il piano di manutenzione ordinaria: doveva svolgersi, come sempre, in piena estate, ma slitta in autunno. A spiegarlo alla popolazione son stati gli stessi tecnici del Consorzio di Bonifica Alto Valdarno durante un’assemblea pubblica.

"Anche per il 2023 sono previste attività di manutenzione ordinaria sul Resco in particolare tra Vaggio e Matassino, necessarie per garantire il corretto deflusso delle acque – ha spiegato la presidente Serena Stefani –, ma la presenza massiccia di questa pianta aliena, ci obbliga ad attendere ottobre-novembre". Sulla base di studi condotti anche da varie Università, "abbiamo individuato in quei mesi il periodo del fermo vegetativo del Poligono, quando le foglie sono secche: quindi è più adeguato per intervenire evitando di moltiplicare la pianta".

Alla presenza del sindaco Piero Giunti e degli assessori Adele Bartolini e Jo Bartolozzi, la presidente Stefani ha spiegato che il Consorzio insieme ai Comuni anche in base alle segnalazioni dei cittadini stila un piano di interventi sui corsi d’acqua, poi approvato dalla Regione. I lavori scattano dal primo luglio di ogni anno: prima non è possibile per la legge che tutela le nidificazioni degli uccelli.

Ma stavolta l’invasione della pianta aliena costringe a far slittare l’intervento, nella speranza di poterne bloccare l’espansione.