Firenze, 3 novembre 2023 – Alluvione in Toscana, il maltempo continua a fare paura. Intere aree sono alluvionate a causa delle forti piogge di stanotte e dell’esondazione di fiumi e torrenti soprattutto nella zona di Campi Bisenzio, Seano e in alto Mugello.
La piena dell’Arno, informa il presidente della Regione Giani attraverso il canale Telegram ufficiale, è passata alle 10.20. “Già passata la piena dell’Arno a Firenze senza criticità – scrive Giani – prevista nelle prossime ore a Pisa all’interno delle soglie di riferimento”.
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“La situazione dell'Arno è di una costante vigilanza da parte nostra: l' Arno del resto è oggetto di lavori costanti di manutenzione”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, in collegamento con il tg di Rtv38.
“Le previsioni - ha aggiunto - sono ancora di precipitazioni: spero non arrivino alla gravità delle precipitazioni che abbiamo vissuto. Sono precipitazioni che non avvenivano da più di 100 anni, è stata una situazione di emergenza anche perché è stata gravissima la bomba d'acqua, cioè la concentrazione d'acqua che è piovuta nell'arco di pochissimo tempo". Secondo Giani, intervenuto anche in collegamento telefonico con Rtl 102.5, “non vi è quella problematicità che ci sarebbe potuta essere prima dei lavori che si stanno facendo”, perché ad esempio “ieri abbiamo inaugurato un'area di 3 milioni e mezzo di metri cubi di vasca di laminazione ed esondazione”, ha detto, parlando del sopralluogo alla cassa d'espansione Pizziconi, nel comune di Figline e Incisa Valdarno (Firenze).
“È che quando come è avvenuto nella giornata di ieri in Toscana - ha aggiunto il governatore - si concentrano bombe d'acqua su tutto il territorio, magari l' Arno e i suoi principali affluenti raccolgono bene le acque, ma non la rete minore: un fosso che per dieci mesi l'anno vedi in secca, diventa un torrente che invade le case". Giani ha osservato che “ieri a Livorno sono cadute acque come mai da tantissimo tempo, però avevamo fatto dei lavori, addirittura avevamo riaperto fiumi come il Rio Maggiore e il Rio Ardenza, perché erano tombati, e non abbiamo avuto esondazioni”.