PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Arrestata dopo il furto. Donna incinta resta in cella a Sollicciano: "Misura a tutela del bimbo"

Convalidato l’arresto della 30enne in gravidanza fermata sabato scorso. In libertà, secondo la giudice, potrebbe mettere a rischio la salute del feto

Il carcere di Sollicciano

Il carcere di Sollicciano

Firenze, 21 agosto 2024 – Resta in carcere la ragazza incinta arrestata lo scorso sabato per un tentato furto di pc e tablet in una scuola di musica dell’Isolotto. Lo ha deciso ieri, nel corso dell’udienza di convalida, la gip Agnese Di Girolamo, su richiesta della pm Ornella Galeotti. Non ci sono alternative alla misura cautelare. È questa in estrema sintesi la motivazione dell’ordinanza del giudice, che ravvisa nella detenzione a Sollicciano l’unica opzione valida a tutela della collettività, ma sopratutto a tutela anche del nascituro. La ragazza è infatti una tossicodipendente che, oltre ad essere già nota alle forze di polizia per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, non dispone di un lavoro e di una casa fissa dimora. Il carcere fiorentino, per quanto difficile da credere, è una sorta di ultima spiaggia per la giovane e per il suo bambino di circa tre mesi.

In cella, secondo la ricostruzione della giudice, potranno esserle garantite le giuste cura per superare le sue crisi di astinenza, e potrà essere monitorato lo stato di gravidanza, già a rischio a causa proprio dell’abuso di droghe. Durante l’udienza, la 30enne – assistita dal legale Alessandra Brienza – ha voluto anche dire la sua: "Voglio davvero uscire da questo incubo – ha spiegato –, voglio curarmi e vedere mio figlio nascere". Una nuova pagina della sua vita inizia quindi dietro i cancelli di Sollicciano. Un istituto che negli ultimi mesi è stato additato come il peggiore in Italia, teatro di una violenta rivolta dei detenuti dopo il suicidio in cella di un ragazzo di 20 anni. Ma soprattutto, terrarium di un habitat insalubre: con infiltrazioni di muffa e la presenza di topi e blatte, temperature torride nella stagione estiva e gelide in quella invernale. E infine, è bene ricordare, che a inizio marzo un’altra detenuta in dolce attesa ha perso la propria bimba di quattro mesi per complicazioni nella gravidanza.

Meglio dentro che fuori, però. Perché a Firenze la ragazza, sempre secondo Di Girolamo, potrebbe perdersi di nuovo nei vortici di droga e delinquenza. E le misure alternative? Già in passato hanno fallito: un mese fa, arrestata per un altro furto, gli è stato impartito l’obbligo di firma in questura. Ma tutto ciò non ha minimamente invertito la rotta: la ragazza ha continuato a infrangere la legge con l’unico obiettivo di ottenere denaro per comprare delle dosi. Quello di Sollicciano, è emerso durante l’udienza, non è però un punto di arrivo. "Preso atto della decisione della giudice – commenta l’avvocato Brienza – la mia missione sarà quella di cercare una struttura idonea per le cure della ragazza e un affiancamento per la sua gravidanza. Mi sono già messa in contatto con i servizi sociali, e spero il prima possibile di risolvere questa complessa situazione".

Sul caso è intervenuto anche Dmitrij Palagi, di Sinistra Progetto Comune. "Una donna in stato di gravidanza è sottoposta a misure detentive. La rete del Comune di Firenze, coordinandosi con i progetti finanziati dalla Regione Toscana e le tante realtà attive sul territorio, è in grado di darle un’alternativa, senza farla stare dentro gli spazi disumani di Sollicciano?". E poi ricorda: "Il senso della prima metà dell’ordine del giorno fatto approvare a luglio all’unanimità dal nostro gruppo consiliare – conclude – riguardava proprio la genitorialità all’interno degli istituti penitenziari, per garantire che non si registrino casi analoghi". Così non è stato, però.