Firenze, 1 agosto 2018 - In un'operazione congiunta polizia-carabinieri sono stati arrestati sette cittadini di origine marocchina, senza fissa dimora, privi del permesso di soggiorno, dediti all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella zona di Peretola. Altri tre sono ricercati. Le dieci ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip Gianluca Mancuso su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Firenze, Giovanni Solinas.
"L’attività investigativa, eseguita dal mese di ottobre 2017 a oggi mediante numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, _ si legge in una nota _ ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli odierni arrestati e di altri tre connazionali denunciati a piede libero per lo stesso reato. Poliziotti e carabinieri sono riusciti a documentare una persistente e fiorente attività di spaccio, che avveniva nell’arco dell’intera giornata, nell’area dove insiste uno stabile, all’epoca occupato anche dagli indagati, posto tra via Pistoiese e via dell’Osteria".
L’immobile, di notevoli dimensioni e a più piani, si trova nelle immediate vicinanze di un istituto scolastico della zona ed era diventato la base logistica per gli spacciatori e per poter effettuare l'attività “senza rischi”: infatti la struttura, sia per grandezza sia per la presenza di numerose vie di ingresso/uscita, era di difficile controllo da parte delle forze di polizia. Inoltre, dai servizi di appostamento, si è potuto appurare come, pur non trovandosi in presenza di una struttura associativa, gli indagati fossero ben affiatati tra loro, organizzando servizi di vedetta al piano superiore dell’immobile o di ronda in bicicletta per verificare la presenza o meno delle pattuglie delle forze dell’ordine.
"L’attività _ si legge ancora nella nota _ ha fatto emergere un ormai noto spaccato di realtà: si è notato come la platea degli acquirenti fosse estremamente eterogenea, comprendendo giovani e meno giovani, uomini e donne, studenti e lavoratori, tutti spinti verso quell’area, ormai considerata franca, per l’acquisto dello stupefacente. Era talmente nota l’esistenza di tale sito che molti acquirenti, spesso provenienti anche da fuori città, si avvicinavano a uno dei cancelli per ottenere quanto desiderato senza particolari formalismi, sicuri di soddisfare le proprie necessità. Gli odierni indagati dovranno rispondere di spaccio di sostanza stupefacente aggravato dal fatto che lo stesso fosse consumato nei pressi del vicino istituto scolastico. Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti, sono stati rintracciati sette destinatari mentre tre allo stato sono irreperibili".