Un kit didattico e multimediale per affrontare e combattere gli stereotipi e per insegnare ai bambini e alle bambine a rispettarsi reciprocamente. Si chiama Stereotipi di genere, ed è stato presentato ieri al cinema La Compagnia nell’ambito degli appuntamenti della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La piattaforma web – che si trova già online ed ha libero accesso – è stata ideata per fornire ai docenti della scuola primaria e secondaria uno strumento (gratuito) per lavorare in classe, con attività utili a stimolare la partecipazione e l’interesse dei bambini verso questo tema. Il punto di partenza di questo prodotto è il cortometraggio intitolato Mi piace spiderman... e allora?, diretto dal regista e ideatore della piattaforma, Federico Micali. "Il nostro obiettivo è abbattere la violenza di genere partendo dalle scuole". Il mini film inizia con una bambina che entra in cartoleria chiedendo lo zaino di spiderman e il venditore le dice che è da maschio. Da lì una serie di riferimenti agli stereotipi più comuni.
"Abbiamo voluto che il corto facesse parte di un progetto diverso, che non si limitasse ai social – spiega Micali –. Con questo obiettivo nasce stereotipidigenere.eu: un tassello nella vita dei bambini che reputiamo fondamentale".
Il kit nasce dalla richiesta di molti insegnanti di avere materiali facilmente accessibili che possano far capire ai ragazzi l’importanza di combattere gli stereotipi di genere che poi culminano con la violenza. "È importante lavorare con il mondo della scuola per cercare di modificare il pensiero che colloca la donna in una posizione diversa rispetto all’uomo", sottolinea Micali.
La piattaforma online, confezionata da DNart, casa di produzione fiorentina, offre cinquanta schede che si muovono tra giochi, indovinelli, analisi di immagini e video. È possibile muoversi nell’app in base all’età e agli argomenti preferiti. Sono inoltre presenti delle video-pillole che tramite la voce di alcuni esperti trattano la violenza di genere in vari ambiti: dal cinema alle pubblicità, dai videogiochi fino ai testi delle canzoni trap e rap.
"Abbiamo notato che gli stereotipi aumentano con la crescita anagrafica. Sono le scuole gli ambienti più indicati per lo sviluppo di un pensiero critico. Parte tutto da lì. Solo così possiamo iniziare a combattere questo fenomeno ancora troppo comune", conclude Micali.