REDAZIONE FIRENZE

Arte, carcere e libertà negli scatti di Degiorgis

La mostra è una riflessione sui luoghi di educazione e di rieducazione. Rimarrà aperta nel complesso delle Murate fino al 30 aprile prossimo. .

Arte, carcere e libertà negli scatti di Degiorgis

Sono 102 i metri che separano l’Istituto penitenziario di Bolzano dal Museion, museo di arte contemporanea del capoluogo dell’Alto Adige, gli stessi che dividono il Panopticon dagli spazi di Murate Art District, all’interno del complesso dell’ex carcere delle Murate, a Firenze. È una riflessione sui luoghi di educazione e di rieducazione quella entro cui si muove il lavoro del fotografo Nicolò Degiorgis, protagonista della personale realizzata negli spazi di Mad grazie a una collaborazione tra Kunsthistorisches Institut in Florenz e Mad nell’ambito del progetto europeo ‘Graffiti Art in Prison’.

Il lavoro di Degiorgis, curato da Valentina Gensini, si chiama proprio ‘102 metri’: la mostra è in programma da oggi al 30 aprile. "Il tema del carcere, così prossimo alla storia del nostro complesso - ha spiegato Valentina Gensini - rivive negli scatti di Degiorgis grazie ad una indagine comparata sugli spazi di due comunità a lui ben note: quella del carcere di Bolzano, dove lavora, e quella del Museion, due luoghi prossimi così come Mad e il Panopticon, dove la memoria del carcere resta viva e visibile, appartenente ad un passato prossimo ancora palpitante".

Il lavoro, ha detto Degiorgis, "riassume dieci anni di documentazione di due spazi apparentemente distanti eppure vicini, giocando con i loro ruoli e le loro funzioni". "Ospitare nell’ex carcere delle Murate l’esposizione fotografica di Degiorgis ha una valenza straordinaria - ha sottolineato l’assessora ai Lavori pubblici, università e ricerca di Palazzo Vecchio Titta Meucci -, perché mette insieme la dimensione artistica al significato stesso dei luoghi e alla loro storia, in una proiezione verso il futuro. È il compito stesso dell’arte quello di portare alla luce le contraddizioni e anticipare possibili via d’uscita in un momento in cui la questione carceraria è sempre più urgente".