REDAZIONE FIRENZE

Artigianato, il 5 e 6 ottobre Firenze capitale del restauro

A Palazzo Strozzi Sacrati si riuniranno i massimi esperti del settore per una riflessione sul presente e sul futuro del mestiere di restauratore. La Toscana terza regione in Italia per numero di imprese

Un intervento di restauro

Firenze, 14 settembre 2023 – Nuovi materiali, ridotto impatto sull’ambiente e sul lavoratore, tecnologie innovative: il restauro, un mestiere che sta cambiando, ma che resta profondamente radicato nella tradizione artigiana fiorentina. Non solo, il restauro rimane un motore economico rilevante per la Toscana: secondo i dati del centro studi di Confartigianato, la Toscana è terza in Italia per numero di imprese del restauro, nella stragrande maggioranza dei casi ditte individuali, con 450 attive di cui 194 solo a Firenze. Questo mestiere, inoltre, non conosce gender gap: oltre il 40% delle imprese è a guida femminile.

Proprio Firenze, il 5 e 6 ottobre 2023, sarà la sede di un convegno interamente dedicato all’evoluzione del restauro, giunto alla terza edizione. A Palazzo Strozzi Sacrati (piazza Duomo 10) si riuniranno i massimi esperti nazionali del settore, per un confronto sul presente e sul futuro di quella che a tutti gli effetti è una filiera. A promuovere l'iniziativa, con il patrocinio di Confartigianato Firenze, Assorestauro, Regione Toscana e Camera di commercio e il sostegno di Club per l’Unesco di Firenze, è Mapei, leader del settore dell’edilizia e da trent’anni attiva anche nel restauro.

Durante l’evento verranno esposti anche alcuni casi di intervento su punti di alto interesse storico, artistico e culturale come le Rampe del Poggi o la Cupola del Battistero, che ha richiesto una tecnica di diagnostica non invasiva. Per Tommaso Grassi Nesi, presidente di Confartigianato Restauro, “il passaggio a un restauro ancora più sostenibile è “una sfida che coinvolge la salvaguardia del patrimonio culturale e la tutela dell’ambiente, richiedendo competenze, innovazione e responsabilità. Noi di Confartigianato ci abbiamo sempre creduto”.