
Ashley Olsen col fidanzato Federico Fiorentini
Firenze, 15 gennaio 2016 - SI È CHIUSO in un mutismo assoluto. Forse rintanato nella sua casa, all’Impruneta. Non risponde al telefono. Non vuole avere nessun contatto col mondo. Federico Fiorentini, il fidanzato di Ashley Olsen, la giovane americana uccisa in via Santa Monaca, non si vede in Oltrarno da almeno una settimana. È lui l’altra faccia della tragedia che ha sconvolto la nostra città. Quella di un fidanzato che ha perso la propria compagna e ha, al tempo stesso, scoperto un lato oscuro della sua vita. Un aspetto che, con ogni probabilità, lo stesso Fiorentini ignorava. Anche per questo si è chiuso in se stesso. Per cercare di sopravvivere al dolore, ma stare, al tempo stesso, lontano da quel quartiere, tanto amato, ma così intriso del suo amore per la donna statunitense. In via Sant’Agostino, dove al civico 5 ha lo studio nel quale dipinge, tutti lo conoscono. Più di vista che in modo però approfondito. «Viene spesso qui a fare la spesa – racconta il fruttivendolo –. Non l’ho mai considerato un possibile sospetto. Mi è sempre sembrato un ragazzo per bene. Molto schivo, educato ma al tempo stesso riservato. Era solito entrare, acquistare quello che gli serviva, pagare e uscire». Artista molto apprezzato, Federico viene descritto come una persona eccentrica più nell’aspetto che nei modi. «Lo conosco, lo avrò visto mille volte, sempre carino e gentile. È sempre il primo a salutare – racconta la titolare del Nirvana, il negozio di articoli da regalo posto di fronte allo studio di Fiorentini –. Saranno almeno dieci giorni che io non lo vedo. Ho sempre pensato fosse una brava persona, incapace di uccidere un altro essere umano. Figuriamoci la fidanzata. Ho parlato ieri con la proprietaria del fondo che lui ha in affitto. Mi ha detto di averlo chiamato molto volte, per sapere come sta. Le prime volte il cellulare ha squillato, ma lui non ha risposto. Negli ultimi giorni è invece risultato spento». Federico, prima della tragedia, frequentava molto l’Oltrarno. Anzi, lo viveva appieno. Di giorno, quando lavora nella rive gauche e cercava, proprio in questo angolo di fiorentinità pura, assoluta, l’ispirazione per le proprie opere. Di notte, quando con Ashley girava i numerosi locali di piazza Santo Spirito. Era consuetudine vederlo, prima dell’omicidio della statunitense, a prendere un aperitivo al Pop. O a bere una birra al Volume. Christian Campigli