di Gabriele Manfrin
"Siamo qua per protestare contro la chiusura di quattro sezioni della scuola dell’infanzia comunale prevista per il prossimo anno –. spiegano i manifestanti .– Così si perderanno otto posti di lavoro e ci saranno troppi bambini per classe. La qualità dell’istruzione scenderà. No alle classi stipate come pollai". Pomeriggio movimentato davanti a Palazzo Vecchio, eletto ormai a nobile spettatore delle proteste cittadine, dove la Rsu del Comune è scesa in piazza con “Priorità alla scuola“ per chiedere al’amministrazione di rivedere la proposta di organizzazione dei servizi all’infanzia, salvando gli otto posti di lavoro, e le quattro classi soppresse. Presenti un centinaio di persone, tra sindacati insegnanti e genitori. "La scuola non si taglia, si difende" recitava lo striscione esposto.
"Come abbiamo detto più volte è necessario non focalizzarsi solo sui numeri ma anche sulla qualità del servizio educativo – dice Giacomo Giugni, coordinatore della Rsu – L’amministrazione deve fare un passo avanti. Come Rsu ci batteremo per non perdere questi otto posti. Noi chiediamo la reinternalizzazionione totale del servizio, che rappresenta la cittadinanza ed è uno dei più importanti". conclude. "Siamo stati informati solo a decisione presa – rilancia un’insegnante – E’ una diminuzione del servizio non solo numerica, ma anche qualitativa. Riguarda quattro scuole: Vittorio Veneto, Lavagnini, Capponi e Pio Fedi. Con meno bambini nelle classi si lavora meglio. Vogliamo che la decisione venga rimessa sul tavolo" conclude.
Presenti diverse sigle sindacali, tra cui Cobas, Fp Cgil, Uil Fpl Toscana e Usb. "Siamo qui contro la chiusura di quattro sezioni – spiega Jacopo Geirola della Fp Cgil – ma questo è solo la punta dell’iceberg. I problemi sono tanti, a cominciare che la scuola dell’infanzia comunale è stata appaltata per metà nel 2016. Noi oggi chiediamo la reinternalizzazione del servizio con la tutela dei lavoratori dell’appalto della cooperativa"
Presenti al presidio anche decine di genitori, accorsi insieme ai figlioletti, per esprimere la propria preoccupazione: "Abbiamo saputo la notizia della chiusura di una classe nella nostra scuola – aggiunge Silvia Quaresima, madre di un piccolo alunno della Vittorio Veneto (infanzia) – Le classi, ad ora, sono di più o meno 18 alunni e le maestre li seguono bene. E’ un’istruzione di qualità. Così facendo gli insegnanti dovranno stare dietro a un numero di bambini davvero elevato. La qualità dell’istruzione ne risulterà penalizzata perchè, è logico, i bambini saranno seguiti con meno attenzione" conclude Silvia
Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore all’educazione Sara Funaro. "Il ragionamento che facciamo è cercare di non avere classi con tantissimi iscritti – spiega l’assessore– ma non possiamo andare sotto ai numeri indicati dal Ministero secondo cui la soglia per le scuole dell’infanzia comunali è 18 iscritti a sezione. La media che abbiamo nelle sezioni delle scuole dell’infanzia comunali – continua – non supera le 20-21 unità in termini complessivi. Abbiamo classi con numeri limitati di bambini e anche con i tagli delle sezioni rimaniamo comunque all’interno di questa soglia. Con l’attenzione a mantenere lo stesso livello formativo ed educativo. Non ci sono tagli del personale. Ma anzi abbiamo sempre più difficoltà a trovare insegnanti con i titoli delle scuole dell’infanzia" conclude.
Previsto un incontro con l’amministrazione per il 16 maggio ma intanto una delegazione è stata ricevuta dai capigruppo: "Vediamo come va il confronto con l’amministrazione – spiegano dopo la riunione – I capigruppo si dicono pronti ad ascoltarci da un punto di vista politico, nel caso l’incontro non porti a soluzioni. Anche attraverso la convocazione in consiglio"