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Un’immagine della rapina: il bandito, armato di pistola, prova a scavalcare il bancone
di Manuela Plastina
"Sei stato bravo". Un complimento che sa di beffa quello dei tre rapinatori alla loro vittima, il padre del titolare della tabaccheria in via Chiantigiana a Ponte a Ema. Fabrizio aveva aperto le serrande da poco, alle 7,30, come tutte le mattine da quando dà una mano all’attività del figlio. Il tempo di servire i primi clienti della giornata in un orario di punta, dato che l’attività commerciale si trova su una strada di passaggio per tanti lavoratori. Ma proprio nel momento in cui in negozio non c’era nessun cliente, sono entrati i tre malviventi.
Con il volto travisato da un passamontagna e il cappuccio della felpa scura in testa, dopo essersi accertati che dentro non ci fosse nessuno, si sono divisi: uno ha fatto il giro da dietro, il secondo è rimasto tra gli scaffali della tabaccheria-cartoleria, il terzo si è avvicinato al banco e ha puntato una pistola verso la testa di Fabrizio. "Dammi tutto quello che hai" gli ha detto.
"Lì per lì mio padre ha pensato a uno scherzo – dice David, titolare da poco meno di un anno di un negozio che da decenni è un punto di riferimento per tutta la zona – Quando ha capito che non lo era, ha aperto la cassa consegnando tutto ciò che c’era dentro, ossia il fondocassa". In tutto meno di 450 euro. "Uno dei tre ha cercato di scassinare la macchina del lotto, forse pensando fosse una seconda cassa, per poi abbandonarla quando si è accorto che non c’era niente. Hanno aperto dei cassetti, ma non c’era altro da prendere". Il malvivente con la pistola ha rovesciato sul banco gli spiccioli della cassa, per poi lasciarli lì. I tre si sono allontanati a piedi, non prima di essersi complimentati con Fabrizio per non aver opposto resistenza e aver "fatto il bravo".
"Mio padre ha subito chiamato i carabinieri – riferisce ancora David -. Sono arrivati nel giro di pochi minuti. Solo dopo è venuto a suonare al portone di casa mia, a poca distanza dal negozio, per avvisarmi di quanto era successo". David la mattina entra più tardi in tabaccheria, impegnato negli ordini: il padre ha il compito di aprire le serrande. "Penso abbiano evitato volutamente di venire quando ero presente io: avrei reagito diversamente" dice. I ladri sono stati ripresi dalle varie telecamere messe a sorveglianza del negozio: nelle immagini si vedono da quando arrivano a piedi fino a che se ne vanno via, sempre senza usare mezzi di locomozione. "Il furto è stato economicamente di scarso rilievo, ma non ci facciamo certo intimidire".