![Dai messaggi sui pacchi non spediti alle banche fantasma fino ai figli in pericolo. Ormai non cadere in trappola e perdere soldi è una battaglia quasi quotidiana. E c’è pure il telemarketing fastidioso. "Devono dirci da dove prendono i numeri". Dai messaggi sui pacchi non spediti alle banche fantasma fino ai figli in pericolo. Ormai non cadere in trappola e perdere soldi è una battaglia quasi quotidiana. E c’è pure il telemarketing fastidioso. "Devono dirci da dove prendono i numeri".](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MTI4ZTI1NTUtOTU1NS00/0/assediati-dai-truffatori-mail-e-chiamate-continue-la-difesa-non-rispondere.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Dai messaggi sui pacchi non spediti alle banche fantasma fino ai figli in pericolo. Ormai non cadere in trappola e perdere soldi è una battaglia quasi quotidiana. E c’è pure il telemarketing fastidioso. "Devono dirci da dove prendono i numeri".
La truffa del finto ministro Crosetto è un caso limite e allarmante, ma il bersaglio dei ladri online non sono solo i maxi imprenditori: telefonate, email ed sms truffaldini vessano anche i comuni cittadini. E non poco.
"Mi è arrivato un messaggio della banca: ‘Stai effettuando un bonifico’ – racconta Yumi Bolognesi – Per scrupolo sono andata a verificare e mi hanno detto che ho fatto bene a non cliccare niente. Mi dissero che l’unico modo di difendermi è essere bravi a capire e non fidarsi. Mi è arrivato anche l’sms con una richiesta di aiuto alle mamme, fortuna che mio figlio è ancora piccolo, così non ci sono caduta".
"Spesso, dopo che ho aperto un articolo su internet, mi chiamano o scrivono su quell’argomento, è fastidioso – nota Giorgio Socci – Accetti i cookies e ti massacrano. Succede anche che aziende di marketing mandino proposte pubblicitarie che sembrano bollettini della Camera di commercio".
"A me invece è arrivato il messaggio: ‘Il tuo pacco non può essere spedito, clicca sul link e inserisci i dati’– spiega Stefano Di Scetta –. Un anziano ci poteva cadere. Il telemarketing? Basterebbe vietarlo e fare controlli, come in Inghilterra".
Massima attenzione anche agli annunci: "Ho messo in vendita una cosa e subito mi sono arrivate 7-8 proposte, tutte truffe – racconta Emanuele Dini – Ti fanno un’offerta, trattano, sembra vero. Vogliono concludere subito, dicono che fanno un bonifico e mandano un corriere, danno un codice. Ecco, con quel codice invece ti fanno un prelievo. Io non ci sono caduto, una mia amica sì".
Campo minato i social. "Mi ha scritto su Instagram un mio amico a cui avevano rubato il profilo proprio su Instagram. Ho risposto – dice Vanessa Naldini – e da quel momento non sono più riuscita ad accedere, hanno rubato il profilo anche a me. Hanno tutte le mie foto, non posso cancellare l’account e l’assistenza non mi aiuta".
In un mondo di truffe digitali non mancano nemmeno quelle ’analogiche’ vecchio stile. "È passato un uomo distinto, si è presentato come medico e voleva prenotare un aperitivo per i colleghi – spiega Barbara Sciullo – Poi mi ha proposto di acquistare una pubblicità sul giornale dell’ospedale. C’era qualcosa di strano e ho rifiutato, un negozio più in là invece ci è cascato".
Ma a disturbare di più è il telemarketing aggressivo: "Ricevo 4-5 telefonate al giorno – scuote la testa Alessandro Borgioli – È violazione della privacy. Me le sto segnando tutte, vorrei fare un’azione dal Garante. Temo però che non funzionerà".
La migliore difesa resta chiudere le telefonate: "Riattacco dicendo ‘Se devo fare un cambio lo faccio da me grazie’ – è la strategia di Alice Nardi – Il registro delle opposizioni? Averlo o no è uguale".
Una soluzione? "Dovrebbero imporre per legge che l’operatore chieda se interessa essere chiamati, altrimenti obbligo di cancellazione. E dovrebbero dire da quale database ha preso il numero".
"Ci sono app per bloccare i messaggi spam, ma non bastano. Non rispondo a numeri sconosciuti, ma rischio di perdere telefonate importanti – riflette Alice Mugnaini – Sui social non si devono accettare richieste di chi non si conosce".
Quali sono dunque i consigli degli esperti? "Purtroppo molti si trovano con forniture o servizi non desiderati – sottolinea l’avvocato Barbara Biagiotti – Non bisogna acconsentire a contratti per via telefonica. Quando succede, bisogna rivolgersi a un professionista: ci sono spesso margini per risolvere".
"Per tutelarsi è importante agire a monte. Non bisogna rispondere a email e telefonate di sconosciuti, non firmare niente di non visionato, non cliccare su link di cui non si è certi – consiglia Sandra Badii, segretario regionale di Confintesa Fp –. La polizia postale mette a disposizione linee guida per evitare truffe da seguire con attenzione".