REDAZIONE FIRENZE

In lockdown senza mascherina, accerchiata dagli agenti: dopo 5 anni assolta la donna del video virale

Era il 25 ottobre 2020 quando la donna fu bloccata dalla polizia municipale in via Pellicceria a Firenze. Non fornì le indicazioni sulla propria identità e venne denunciata per resistenza a pubblico ufficiale

Il video del fermo della donna divenne virale

Il video del fermo della donna divenne virale

Firenze, 29 marzo 2025 – Senza mascherina in lockdown stava portando a passeggio il cane. Fu bloccata dagli agenti della polizia municipale, non fornì indicazioni sulla propria identità, e per lei scattò la denuncia. Ora il tribunale di Firenze ha assolto per non aver commesso il fatto la donna, 55 anni fiorentina, accusata di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuti di indicazioni sulla propria identità. 

"La sentenza ha restituito l'onore alla signora - dicono gli avvocati Polacco, Mossuto e Martinucci -. Nonostante l'ostilità di parte della Pubblica amministrazione, nei confronti dei propri cittadini, esiste ancora la giustizia così come descritta nella Costituzione Italiana". La donna aveva denunciato i vigili, ma il procedimento è stato poi archiviato, ma ora è pronta a chiedere il risarcimento danni in sede civile.

La vicenda risale al 25 ottobre 2020 quando, per evitare la diffusione del virus Covid 19, il governo aveva imposto l'uso della mascherina. La donna, senza alcuno schermo di protezione, fu fermata mentre portava a passeggio il cane, in via Pellicceria, nel centro di Firenze, da due agenti della municipale che la invitarono a indossare il dispositivo. La donna però si allontanò, secondo l'accusa, venendo poi raggiunta dai vigili che le chiesero i documenti. La 55enne si sarebbe rifiutata di mostrare la carta di identità, intimando di starle lontano perché il cane era addestrato a mordere a comando. Nel tentativo poi di fuggire avrebbe colpito un terzo vigile che era accorso in aiuto dei colleghi. "Intervennero altre pattuglie e Barbara fu immobilizzata da quindici vigili, ammanettata e arrestata - spiegano i due difensori - venne medicata al pronto soccorso per le ferite riportate durante l'ammanettamento e poi denunciata".

Nel corso del processo, si spiega, è emerso che gli agenti avrebbero strappato il cellulare a Barbara mentre chiamava il suo avvocato, "impedendo - sottolineano i legali – l'esercizio di un diritto ineludibile e fondamentale per il diritto italiano: quello di essere assistiti da un legale fin dall'inizio di un procedimento penale". Un passante riprese la scena e, in pochi minuti, postò il video su Fb che divenne presto virale. Un centinaio di utenti postarono commenti non teneri nei confronti della polizia municipale. Per questo 84 persone furono denunciate per diffamazione via web: il procedimento per alcuni si è chiuso con assoluzione per particolare tenuità del fatto, per altri con un'archiviazione mentre altri hanno patteggiato".