RADICOFANI (Siena)Dotare, entro il 2040, le aziende agricole della Val d’Orcia dei mezzi necessari per contrastare la siccità attraverso una gestione integrata del territorio e promuovere l’utilizzo dei laghetti collinari e di altre fonti non convenzionali di acqua spesso sottoutilizzate, in modo da garantire una produzione agricola sostenibile di alta qualità. È l’obiettivo di un progetto dell’Università di Firenze i cui risultati finali saranno al centro di un laboratorio in programma il 28 marzo al teatro comunale Costantini di Radicofani (Siena).
Nell’occasione, si spiega, sono previsti interventi di esperti e momenti di discussione volti a definire un piano d’azione per una gestione sostenibile e integrata delle acque non convenzionali. Verrà fornito un aggiornamento sull’iniziativa "tavolo invasi" della Regione Toscana; quindi, si parlerà dell’iter procedurale e dei relativi limiti nella realizzazione di nuovi piccoli invasi. Altro tema sarà la fitodepurazione per il trattamento e il possibile riuso delle acque di scarico delle aziende agricole. A seguire, i risultati della modellazione idrologica avanzata dei laghetti in scenari di cambiamento climatico condotta dall’Università di Firenze, nonché le future linee di ricerca da portare avanti in Val d’Orcia. A coordinare il progetto Elena Bresci, professoressa del Dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie dell’Ateneo fiorentino.