ANTONIO TADDEI
Cronaca

Attacco dei lupi a Cerbaia: sette capre uccise nella Fattoria di Gea

Lupi attaccano la Fattoria di Gea a Cerbaia, uccidendo sette capre. La burocrazia ostacola le misure di protezione.

Lupi attaccano la Fattoria di Gea a Cerbaia, uccidendo sette capre. La burocrazia ostacola le misure di protezione.

Lupi attaccano la Fattoria di Gea a Cerbaia, uccidendo sette capre. La burocrazia ostacola le misure di protezione.

Nonostante la notte di giovedì 5 dicembre, 4 lupi adulti hanno ucciso 4 capre d’angora e tre tibetane. Sono tornati la notte di venerdì 6 trovando però il recinto vuoto. È successo in via Picasso a Cerbaia, nella "Fattoria di Gea" sulla collina sotto la Pieve di San Giovanni in Sugana.

Incontriamo l’allevatrice che fa parte anche dell’Associazione Regionale Allevatori Toscani, Elisa, una dottoressa che fino a pochi anni fa aveva una farmacia a Firenze. Poi la sua grande passione l’ha spinta a immergersi nel mezzo della natura, accudendo circa 200 animali.

Le chiediamo se questa è la prima volta che i lupi sono entrati in uno dei recinti. "No, il primo attacco è avvenuto l’anno scorso e sono state uccise 4 capre da latte. Premetto che non avevo i cani da guardiania. Il secondo attacco avevo tre cuccioli di cane e i lupi uccisero 1 pecora di razza stafford, per arrivare all’attacco della scorsa notte avvenuto dopo le 23.00 con la morte di 4 capre d’angora e 3 capre tibetane. Uno era un caprone, si chiamava Giak, lo portavo con me alle fiere, l’ultima volta è stato a novembre in occasione di "Autumnia" a Figline Valdarno."

La donna non ha potuto neanche contare sull’appoggio dei suoi cani da guardia: "Purtroppo erano chiusi in un recinto, perché siamo stati sanzionati più volte perché andavano fino in paese a Cerbaia, così la sera dobbiamo chiuderli mentre di giorno stanno con gli animali."

All’infuori della recinzione dell’ovile e delle lampade che sono accese tutta la notte non c’è altro. "Siamo in attesa di avere il permesso per mettere una rete di due metri e venti, in più attendiamo il permesso per fare delle stalle. Dobbiamo considerare che sono otto ettari dove vivono gli animali, più il terreno in affitto dove coltiviamo il fieno biologico."

Per la titolare della fattoria non è facile trovare lo spirito per andare avanti: "Con grande fatica e sacrificio, considerando anche le spese altissime per lo smaltimento delle carcasse degli animali morti."

A lavoro in fattoria ci sono anche i giovani: "Sono giovani bravissimi che dopo quanto successo si stanno prestando anche per dormire sul posto per vigilare contro nuovi attacchi dei lupi. Sia chiaro, non ce l’ho con i lupi, ma contro la burocrazia che non ci aiuta, oltre alla cattiveria dell’essere umano."