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Attentato incendiario in Mugello: 30enne resta in carcere. “Ma non è terrorismo”

La misura cautelare è stata disposta "per il pericolo di reiterazione di reati". Secondo quanto emerso il gesto dell’uomo, originario di Prato, ha avuto finalità politica. Chiesto al carcere l'osservazione psichiatrica e l'alta sorveglianza

Attentato incendiario davanti alla caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo (Fotocronache Germogli)

Attentato incendiario davanti alla caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo (Fotocronache Germogli)

Firenze, 18 gennaio 2025 – Resta in carcere "per il pericolo di reiterazione di reati" Antonio Recati, il 30enne pratese anarchico arrestato dopo l’attentato incendiario del 13 gennaio contro la caserma dei carabinieri a Borgo San Lorenzo, in Mugello. Lo ha deciso la giudice per le indagini preliminari Angela Fantechi decidendo sul fermo ed escludendo l'aggravante del terrorismo. L'attentato ha avuto finalità politica, dice la giudice, ma non risulta accertata in modo convincente la finalità terroristica e pertanto non ha convalidato il fermo. Chiesto al carcere l'osservazione psichiatrica e l'alta sorveglianza. Su sollecitazione dei difensori Recati sarà sottoposto a controlli medici.

Il 30enne era stato arrestato dalla polizia, su ordine della Procura di Firenze, nel gennaio 2023 in quanto indiziato di essere l'autore di sei attentati realizzati in un periodo compreso tra il 28 agosto e il 28 dicembre 2022 contro la linea ferroviaria ad alta velocità che collega Firenze a Bologna, nei tratti passanti dalle località di San Piero a Sieve e Firenzuola. Nel marzo scorso era stato condannato per quegli stessi attentati contro la sicurezza del trasporto ferroviario sulla linea dell'alta velocità a due anni di reclusione: i giudici avevano escluso l'aggravante del terrorismo ed era finito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.