Porta danneggiata, telecamere divelte: incubo terrorismo sulla linea dell’Alta Velocità

Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia: si segue la pista anarchica. I danneggiamenti sono avvenuti sulla linea appenninica Firenze-Bologna. Notevoli ritardi per i treni

Alcuni momenti dei controlli della polizia sulla linea dell'Alta Velocità

Alcuni momenti dei controlli della polizia sulla linea dell'Alta Velocità

Firenze, 9 agosto 2023 – Procede per terrorismo ed eversione la procura di Firenze nell’ambito del fascicolo che è stato aperto per lo stop ai treni dell’Alta Velocità tra il pomeriggio e la notte di martedì. Uno stop i cui disagi si sono fatti sentire e anche in maniera pesante per i viaggiatori, con ritardi di ore sui convogli. Ci sarebbe stato un tentativo di manomissione di alcune attrezzature sulla linea.

I pm della Dda, coordinati dall'aggiunto Luca Tescaroli, procedono per attentato alla sicurezza dei trasporti, furto aggravato e danneggiamento. Gli inquirenti, Polfer e Digos, stanno mettendo in fila i tasselli di quanto avvenuto nella tratta appenninica del Tav, tra Firenze e Bologna. Una telefonata anonima ha annunciato la presenza di una bomba.

Al momento chi indaga non esclude la pista anarchica. In particolare ci sarebbero sospetti su un militante dell'area anarco-antagonista. Il militante in questione aveva dimorato nell'edificio occupato da anarchici a Firenze sgomberato ieri ed era stato arrestato in passato, e recentemente tornato in libertà, per una serie di blitz compiuti l'anno scorso proprio sulla stessa linea ferroviaria. 

La circolazione ferroviaria tra Idice e San Pellegrino è stata interrotta tra le 19 e le 23.30 di martedì.

Subito sono intervenuti gli agenti della Polfer per verificare la situazione e per provare a individuare le persone presenti in un'area in cui è assolutamente vietato l'accesso ai non autorizzati. La circolazione è ripresa gradualmente nel corso della nottata ma i ritardi hanno raggiunto i 400 minuti per quanto riguarda i convogli Av.

E i disagi hanno riguardato anche gli Intercity. «Stiamo acquisendo le immagini delle telecamere che ignoti hanno poi divelto e procediamo con gli accertamenti: le verifiche sulla linea hanno appurato che è stata danneggiata anche la porta di un casottino dove sono custoditi i rec elettrici dell'Alta velocità», spiega Marco Dalpiaz, dirigente del compartimento della Polizia ferroviaria della Toscana.

Gli inquirenti hanno accertato che la telefonata è partita da una delle colonnine in galleria. «La chiamata è arrivata all'ufficio di pronto intervento di Ferrovie a Bologna, che sosteneva ci fosse una bomba», aggiunge la Polfer.

I controlli svolti nella notte e stamattina hanno però escluso la presenza di ordigni: la Polfer ha ispezionato con dei carrelli, delle piccole motrici, tutta la galleria in un senso e nell'altro, per un totale di 14 chilometri.

È stata fatta la bonifica ed è intervenuta anche la scientifica. Chi indaga non esclude che possa esserci un collegamento con gli arresti di martedì.

La polizia ha, infatti, dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare per nove persone nell'ambito di una indagine della procura di Genova in cui si procede per l'associazione con finalità di terrorismo, istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo ed eversione e offese all'onore o al prestigio del presidente della Repubblica.

Gli indagati sono tutti vicini al circolo «Gogliardo Fiaschi» di Carrara. Secondo l'impianto accusatorio il gruppo utilizzava il periodico «Bezmotivny - senza motivo», un quindicinale stampato a Massa, per effettuare una sorta di «chiamata alle armi» per la galassia vicina alla Federazione anarchica informale.

Nel periodico c'era spazio anche per i proclami di Alfredo Cospito nei quali l'anarchico inneggiava alla lotta armata. In base a quanto emerge dalle carte dell'inchiesta, gli indagati facevano proselitismo anche nelle scuole, coinvolgendo minorenni da fare diventare «nuove leve».

E sempre martedì c’è stato, a Firenze, lo sgombero dello stabile occupato abusivamente da militanti anarchici. Nel corso delle operazioni è stata arrestata una donna di 30 anni di origini albanesi per resistenza e lesioni mentre in due hanno trascorso la notte sul tetto dello stabile. Il fermo della donna oggi non è stato convalidato ed è tornata libera.